Travaglio: «Se Conte facesse un partito sarebbe un danno per lui»

«Se Conte facesse un partito sarebbe un danno per lui. È premiato perché ha retto bene fino ad ora».
Così il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio ha commentato a Otto e Mezzo, su La7 l’eventuale creazione di un partito da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
«Abbiamo visto tanti premier che hanno fatto un partito e poi si sono sciolti come neve al sole. Conte ha una funzione di punto di equilibrio di una maggioranza che non starebbe insieme se non ci fosse lui. Non credo che in questo momento un altro riuscirebbe a tenere insieme due forze diverse come Pd e M5S», ha osservato Travaglio.
«È ovvio che se facesse il suo partito comincerebbe ad attirarsi i fucili spianati di entrambe le forze della maggioranza. Invece di rafforzarla, la indebolirebbe. Una delle ragioni della sua popolarità è il fatto di essere visto come estraneo al sistema dei partiti», ha detto ancora il giornalista.
Travaglio ha anche affrontato la questione della mancata istituzione della zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo:
«Non si può chiedere l’autonomia a giorni alterni. La Lombardia avrebbe potuto istituire le zone rosse. È bene che i magistrati che fanno le indagini leggano anche le leggi sulle quali quelle indagini dovrebbero basarsi. Io sono favorevole a queste indagini, così si chiariranno tutti gli aspetti della vicenda di Alzano e Nembro», ha detto il direttore del Fatto, il quale ha ricordato come durante la fase più acuta dell’emergenza coronavirus siano state istituite ben 47 zone rosse in Italia: l’Umbria, 2 l’Emilia-Romagna, 5 il Lazio, 3 la Campania, 12 l’Abruzzo, 5 il Molise, 4 la Basilicata, 11 la Calabria, 4 la Sicilia. Queste Regioni hanno agito diversamente dalla Lombardia, «nonostante avesse il record mondiale di contagi da coronavirus», ha affermato Travaglio.