Anche la democrazia ha un prezzo: c’è chi ne farebbe a meno per uno stipendio dignitoso

Dopo anni di tumulti e rivolte, i ricercatori si sono chiesti se i cittadini siano disposti a rinunciare alla democrazia e a quali condizioni.

Per i milioni di cittadini che vivono in Unione Europea, negli Stati Uniti e in molte altre zone del mondo, la parola democrazia è una delle prime che si imparano quando da piccoli si comincia a studiare storia. È un concetto che sta alla base della nostra quotidianità, l’ordinamento che i nostri antenati hanno deciso di adottare per dare vita agli Stati in cui viviamo. E per la maggior parte delle persone, almeno fino ad oggi, vivere in una democrazia è sempre stato sinonimo di libertà e benessere, condizioni a cui pochi vorrebbero rinunciare.

Qual è il prezzo della democrazia
Molti cittadini in giro per il mondo sarebbero pronti a rinunciare alla democrazia per una giusta somma di denaro – (Notiziapolitica.it)

Eppure, come ci ricorda un cinico modo di dire, “ogni cosa ha un suo prezzo”. Sorprendentemente, anche la democrazia sembrerebbe averne uno. I ricercatori dell’Università di Princeton e dell’Università di Barcellona hanno recentemente esplorato se questa affermazione si applica alla democrazia e hanno scoperto che molti cittadini rinuncerebbero alla democrazia per uno stipendio particolarmente alto.

Una ricerca da cui emerge una situazione molto particolare

Il campione preso in esame dallo studio era composto da un totale di 6.000 cittadini, equamente divisi tra Francia, Brasile e Stati Uniti. Gli autori dello studio hanno presentato ai partecipanti diverse coppie di società ipotetiche, chiedendo loro di scegliere in quale preferirebbero vivere. Per ogni paese, di ogni coppia, venivano descritti fattori come il reddito personale, la ricchezza collettiva, la disuguaglianza di reddito e la presenza di assicurazione sanitaria pubblica. In ogni coppia, però, c’era un’opzione di una società senza elezioni libere.

Gli studiosi erano interessati a capire come il reddito individuale influenzasse la scelta tra una società democratica e una non democratica. E hanno scoperto che, generalmente, i partecipanti attribuivano un valore molto alto alla democrazia. Per esempio, per scegliere di vivere in una società non democratica, i partecipanti francesi e americani avrebbero richiesto aumenti di stipendio del 236% e del 219%. I partecipanti brasiliani, il cui paese è tornato alla democrazia solo nel 1988, avrebbero accettato un aumento del 168%.

Quante persone rinuncerebbero alla democrazia
Dallo studio emergono dati che vanno analizzati con molta attenzione e da più punti di vista – (Notiziapolitica.it)

Per avere un’idea più chiara dei risultati dello studio, consideriamo il caso dell’America. In questo paese, il reddito medio mensile è di circa 6.000$ (circa 72.000$ all’anno). La maggior parte degli americani che hanno partecipato allo studio hanno dichiarato che vorrebbero guadagnare 19.165$ al mese (ovvero 230.000$ all’anno) per scegliere di vivere in una società autoritaria anziché in una democratica.

Per quanto l’idea che la democrazia possa avere un prezzo possa essere fortemente preoccupante, i risultati dello studio possono essere in realtà interpretati in maniera decisamente incoraggiante. Anzi, i dati emersi da questa ricerca sembrano contraddire l’idea che la democrazia sia in pericolo, come spesso si sente dire nei media. Secondo un sondaggio NPR/Ipsos del 2021, il 64% degli americani pensa che la democrazia statunitense sia effettivamente in crisi, ma questo studio suggerisce che la maggior parte delle persone non è disposta a rinunciare ai principi fondamentali della democrazia.

Di sicuro, le impressioni che derivano da questo studio potranno essere aggiornate alla fine dell’anno: secondo molti analisti sarà l’anno in cui veramente si vedrà la tenuta della democrazia. Il 2024, infatti, sarà l’anno con più elezioni politiche della storia recente, tra cui quelle negli Stati Uniti e in Unione Europea.

Impostazioni privacy