Taglio Iva, Salvini contro Conte: «È durata diciotto ore e l’ipotesi è già finita. Una situazione imbarazzante»

“Sull’abbassare le tasse noi siamo sempre a favore, anche se io sono più propenso a tagliare le tasse a famiglie e imprese ma va bene. Però quanto è durata? Diciotto ore e l’ipotesi è già finita. Una situazione imbarazzante”.
Così il leader della Lega Matteo Salvini intervenendo ai microfoni a Radio Cusano sul’ipotesi dell’abbassamento dell’Iva.
“Ma come si fa? Invece di tagliare le tasse alle piccole e grandi imprese, il governo chiede all’Europa di dissanguarle per altri tre anni, trattenendo miliardi di Iva, una liquidità vitale per aziende già in difficoltà. Lotteremo anche contro questo ennesimo furto”, ha poi aggiunto a proposito dello split payment che dovrebbe ottenere il via libera della Commissione europea.
“Il Conte che ho conosciuto io quando eravamo al governo era più predisposto all’ascolto, non so cosa sia successo dopo. Se non hai i piedi ben piantati per terra, rischi di perdere il contatto con la realtà”, ha detto ancora il segretario del Carroccio.
“Finché sei chiuso in casa e il premier in tv ti dice che ci sono i soldi per tutti, uno dice: è un grande. Quando esci di casa e ti accorgi che in banca non ci sono i soldi i promessi, guarda caso nell’ultimo mese ha perso 10 punti di popolarità. Spero che si sciolga il più presto possibile quest’alleanza tra diversi, se non tra opposti, tra PD e M5S e si torni a votare il prima possibile”, ha aggiunto.
Iva, Conte: «Pensiamo ad un lieve intervento: per un breve periodo di tempo può essere abbassata»
«Nessuno ha una ricetta pronta. Siamo in una condizione di incertezza, dobbiamo mantenerci flessibili. Ora si parla di Iva, noi abbiamo detto con i ministri che valuteremo una riduzione».
Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista a ‘ilfattoquotidiano.it‘.
«Un calo del’Iva a noi costa moltissimo di per sé, abbiamo valutato l’eventualità che possa essere abbassata per un breve periodo di tempo. Pensiamo ad un lieve intervento momentaneo», ha aggiunto Conte.
Dagli Stati generali è emersa «la necessità di ragionare in termini di filiera e non di singole aziende quando si introducono meccanismi incentivanti», ha spiegato il premier, secondo il quale «gli Stati generali non hanno rafforzato me, il presidente del Consiglio, ma hanno rafforzato tutto il governo e l’intero Paese».