Retroattività Spazzacorrotti, perché sarebbe incostituzionale e non conforme alle norme europee

“Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso”, lo dice l’articolo 25 della nostra Costituzione.
Invece nel processo sul Mondo di mezzo è successo l’opposto.
Per questo motivo è stato presentato ricorso sul tavolo della III sezione penale della Corte di Appello di Roma, contro la retroattività della norma.
Secondo la difesa lo Spazzacorrotti violerebbe, infatti, la Costituzione e le norme europee.
Il ricorso è stato accolto e adesso la Consulta dovrà stabilire se la legge anticorruzione sia incostituzionale o meno.
A sollevare la questione, Lorenzo La Marca, avvocato difensore di Mario Schina, condannato nel corso del processo in Cassazione sul Mondo di mezzo.
A Schina sono stati assegnati 4 anni di reclusione nella sentenza di terzo grado. Per la condanna è stata applicata la legge Spazzacorrotti. E, il difensore ha chiesto l’annullamento o la sospensione dell’ordine di esecuzione della pena.
Cosa è lo Spazzacorrotti – Lo Spazzacorrotti è la nuova legge anticorruzione, fortemente voluta dal M5S, approvata il 31 gennaio scorso durante il governo giallo-verde.
La misura prevede disposizioni per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, la sospensione della prescrizione del reato per corrotti e corruttori e una maggiore trasparenza di partiti e movimenti politici.
Inoltre aumenta le pene per i reati di corruzione e introduce la figura dell’agente sotto copertura nelle indagini sui reati contro la pubblica amministrazione.
Sarebbe la riforma della prescrizione a violare – secondo le difese degli imputati ai quali è stata applicata la nuova legge – gli articoli 3, 25 e 117 della Costituzione, oltre che l’articolo 7 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU, ndr).
Mondo di mezzo – Nell’ambito dell’inchiesta Mondo di mezzo sono finite in manette nove persone. Si tratta di Mirko Coratti, Claudio Turella, Sandro Coltellacci, Franco Figurelli, Guido Magrini, Mario Schina, Andrea Tassone, Marco Placidi e Giordano Tredicine.
Per alcuni di loro è stata applicata la Spazzacorrotti.
La Cassazione ha deciso – però – che Mondo di Mezzo non è mafia ma un’associazione a delinquere semplice. Per questo motivo la pena dovrà essere ricalcolata.
“Ci aspettiamo che venga immediatamente revocato il 41bis, ovvero il regime di carcere duro, se ciò non dovesse accadere siamo pronti a fare istanza”, ha affermato l’avvocato Cesare Placanica, difensore di Massimo Carminati.