Silvia Romano scrive agli amici su Facebook: «Non arrabbiatevi per difendermi, il peggio è passato»

«Sentivo che avreste visto il mio sorriso e avreste gioito perché sono viva, e sono qui. Ho seguito il cuore e quello non tradirà mai. Non arrabbiatevi per difendermi, il peggio è passato».
Silvia Romano ha ringraziato così i suoi amici in un post pubblicato sul suo profilo Facebook visibile solo a chi ha stretto amicizia con lei sul social network. Il testo del messaggio è stato diffuso da giornali e agenzie.
«Non vedevo l’ora di scendere da quell’aereo perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire ancora il loro calore e e dirgli quanto le amassi nonostante il mio vestito», ha scritto ancora la giovane cooperante.
«A tutti gli amici e le amiche che mi sono stati vicini con il cuore in questo lungo tempo – si legge ancora nel post – grazie grazie grazie. Grazie anche a chi non era un amico, ma un conoscente o uno sconosciuto e mi ha dedicato un pensiero. A tutti coloro che hanno supportato i miei genitori e mia sorella in modo così speciale e inaspettato: scoprire quanto affetto gli avete dimostrato per me è stato ed è solo motivo di gioia, sono stati forti anche grazie a voi e io sono immensamente grata per questo. Non vedevo l’ora di scendere da quell’aereo perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire ancora il loro calore e dirgli quanto le amassi, nonostante il mio vestito».
«Sentivo che loro e voi avreste guardato il mio sorriso e avreste gioito insieme a me perché alla fine io sono viva e sono qui. Sono felice perché ho ritrovato i miei cari ancora in piedi, grazie a Dio, nonostante il loro grande dolore. Perché ho ritrovato voi tutti pronti ad abbracciarmi. Io ho sempre seguito il cuore e quello non tradirà mai. Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi il peggio per me è passato. Godiamoci questo momento insieme. Vi abbraccio tutti virtualmente forte e spero di farlo presto anche dal vivo. Vi voglio bene», conclude.