Rizzo: «Debito è il MES, debito sono i Coronabond»

“Il dibattito è una farsa! Nessuno dei protagonisti esce dal paradigma interno al sistema capitalistico basato sul debito. Debito è il MES, debito sono i Coronabond. Litigano su quale corda usare per strozzare l’Italia per consentire poi agli squali, italiani e stranieri che già si aggirano famelici, di prendersi i pezzi più pregiati un tanto al chilo. Selling Italy by the pound, vendere l’Italia un tanto al chilo, per parafrasare una storica canzone dei Genesis!”
Così il segretario generale del Partito Comunista, Marco Rizzo.
“Le piccole aziende lo hanno detto a gran voce: i prestiti non servono, perché i mancati introiti di queste settimane non rientreranno mai più. Un prodotto o un servizio che non si vende oggi, non sarà compensato da due prodotti o due servizi venduti domani. Chi si indebiterà, magari impegnandosi quel poco che ha per amore di andare avanti, si sottoporrà a un debito che lo porterà al collasso domani. Saranno le grandi multinazionali che rastrelleranno tutto: taxi, negozi, alberghi, piccole aziende; e le banche si prenderanno le proprietà di chi ci ha creduto.
Questo per il lavoro autonomo”, ha puntalizzato.
“Quanto ai lavoratori dipendenti oggi assistiamo al finto sostegno al reddito, che per le fasce più deboli non arriva, se non con le elemosine del volontariato. Nel frattempo tutti i settori irregolari, le cosiddette partite IVA per necessità, i precari, sono lasciati nell’indigenza o abbandonati al ricatto del malaffare. Le fabbriche non si fermano e i lavoratori rischiano la propria salute. Chi sta pagando di più, con un tributo di sudore e sangue elevatissimo, sono i lavoratori della sanità, devastata dalle politiche di privatizzazione portate avanti da tutti i governi precedenti. Ora piangono lacrime di coccodrillo, ma ce ne ricorderemo quando tutto ciò finirà”, ha concluso il segretario generale del Partito Comunista.