Palamara a ‘Non è l’Arena’: «Non c’era nessuna volontà di offendere Salvini»

«Non c’era nessuna volontà di offendere Salvini».
Lo ha detto Luca Palamara, ex consigliere del Csm e pm romano, ora sospeso, indagato a Perugia, intervenendo a “Non è l’Arena”, trasmissione condotta da Massimo Giletti su La7.
Quella frase intercettata e pubblicata sui giornali «va circostanziata» mentre «si vuole sintetizzare in maniera frettolosa un ragionamento. Quella è una frase decontestualizzata», ha affermato Palamara.
«Non ho inventato io il sistema delle correnti, quindi identificare me come male assoluto è un’operazione che potrebbe far comodo a qualcuno», ha anche detto l’ex consigliere del Csm, che ha spiegato: «Si parla di una rete di Palamara che arriva dappertutto, più semplicemente il mio ruolo era mediare all’interno delle singole correnti, e il Csm è il luogo dove necessariamente occorre mediare per nominare un determinato dirigente di un ufficio”. Un sistema “che oggi si sta demonizzando ma che ha prodotto Melillo a Napoli, Gratteri a Catanzaro, Greco a Milano, il fior fiore degli inquirenti in Italia».
«Si è affermato il carrierismo all’interno del quale «il nostro sistema delle correnti penalizza chi alle correnti non appartiene”. E “le correnti togate del Csm hanno il peso preponderante. Voglio sfatare l’idea che il politico dall’esterno è in grado di incidere sul procuratore di turno», ha affermato ancora il pm.
Palamara ha anche sottolineato che «la vicenda Falcone-Meli rappresenta ancora lo spartiacque delle nomine», vale a dire se «premiare l’anzianità oppure il merito».
«Mi chiamavano tantissime persone perché avevo una funzione di rappresentanza” ed “ero diventato una sorta di riferimento per molti colleghi, ma non per il compimento di atti illeciti, ma perché attraverso la mia persona si riteneva potesse esserci la mediazione necessaria a smussare gli angoli», ha aggiunto.
«Per quanto riguarda l’onorevole Lotti, avevo sottovalutato il suo ruolo e la sua posizione nei confronti della procura di Roma, ritenendo che la stessa fosse totalmente definita in quanto già era stato fatto il rinvio a giudizio», ha detto Palamara a proposito della cena con Lotti, il cui contenuto è stato intercettato dal trojan nel suo cellulare.