M5S, Crimi: «Non permetteremo che il Ponte di Genova sia riconsegnato nelle mani dei Benetton»

«Il Ponte di Genova non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterlo. Questi irresponsabili devono ancora rendere conto di quanto è successo e non dovrebbero più gestire le autostrade italiane. Su questo il Movimento 5 Stelle non arretra di un millimetro».
Lo ha scritto su Twitter il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi.
Il #PonteDiGenova non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterlo. Questi irresponsabili devono ancora rendere conto di quanto è successo e non dovrebbero più gestire le autostrade italiane. Su questo il @Mov5Stelle non arretra di un millimetro.
— Vito Crimi (@vitocrimi) July 8, 2020
La Stampa: «Resa del governo sul ponte di Genova: ‘Sarà gestito da Autostrade’»
«È Autostrade per l’Italia l’interlocutore per il passaggio di consegne del nuovo ponte di Genova. E sarà quindi Aspi a gestirlo, almeno fino all’eventuale revoca della concessione». È quanto si legge oggi su “La Stampa”, che riporta il contenuto di una lettera inviata dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli al commissario per la ricostruzione del Ponte di Genova Marco Bucci.
La ministra stessa De Micheli in un’intervista a 24 Mattino in onda su Radio 24 ha affermato: «La lettera al sindaco Bucci l’ho firmata io: una lettera in cui confermo la procedura di collaudo consegna e anche quella della gestione che va al concessionario, ovviamente in questa fase concessionario è Aspi. Questa è l’opzione, la soluzione che io stessa ho indicato».
Quanto ai cantieri sulle autostrade liguri, che in questi giorni stanno provocando chilometri di code per turisti e residenti, De Micheli ha dichairato: “questi controlli andavano fatti 10 anni fa, abbiamo avuto un rapporto non all’altezza fra Stato e concessionari. Noi dopo decenni per primi abbiamo impostato un lavoro per la sicurezza delle gallerie e viadotti in tutta Italia. Appena avuta la prima mappatura abbiamo chiesto ad Aspi di fare gli interventi. Era in vigore la circolare del ’67 che imponeva un controllo a vista. Noi abbiamo detto che andava bene un controllo con le nuove tecnologie georadar per semplificare».
«È un dossier che non siamo ancora riusciti a sbloccare – ha dichiarato Conte – C’è una legge del 2008 che ha bloccato il concessionario, lo ha dotato di uno strumento in cui non c’è corrispondenza tra pedaggi e investimenti. Abbiamo dovuto avviare un procedimento, ora il governo ha definito la sua posizione, ha dettato le sue condizioni. È una società quotata ma non sto dicendo nulla di nuovo. Le proposte avanzate da Aspi non sono accettabili per il governo».