La madre di Silvia Romano: «Provate a mandare un vostro parente due anni là e voglio vedere se non torna convertito»

«Come vuole che stia? Provate a mandare un vostro parente due anni là e voglio vedere se non torna convertito».
Così la madre di Silvia Romano, Francesca Fumagalli, rispondendo ai giornalisti fuori dalla sua casa in via Casoretto, a Milano, dove l’altroieri è tornata la cooperante, rapita in Kenya un anno e mezzo fa e liberata venerdì scorso in Somalia.
«Usate il cervello. Vogliamo stare in pace, abbiamo bisogno di pace», ha aggiunto la signora.
Intervistata telefonicamente dal Tg3 Francesca Fumagalli aveva detto: «Cerchiamo di dimenticare, di chiudere un capitolo e aprirne un altro». E sulla onlus Africa Milele, con cui la figlia era partita per il Kenya, la donna ha detto di non essere lei «l’ordine preposto per parlare di queste cose, c’è una procura che indaga e ci pensano loro, io non rilascio dichiarazioni sull’argomento».
Quanto all’ipotesi di una conferenza stampa, la madre di Silvia Romano ha fatto sapere: «Non facciamo niente — ha affermato — perché Silvia è in quarantena. Siamo qua, poi fra due settimane vedremo, non lo so, del doman non v’è certezza. Visto come sono andate le cose, non so nulla».
Secondo quanto riportato dal “Corriere della Sera”, il medico della famiglia Romano ha detto che Silvia «sta bene come l’avete vista quando è arrivata, anche psicologicamente. Un controllo va sempre fatto dopo tanti mesi che si manca dall’Italia, è doveroso».
L’Huff Post riporta che «per pochi attimi stamattina la mamma di Silvia Romano è uscita dal portone del palazzo. La donna non ha risposto a chi le domandava come la figlia avesse trascorso la sua prima notte a casa, ma si è affacciata sul marciapiede giusto il tempo di ritirare un vaso di ortensie lilla lasciato da un’abitante del quartiere Casoretto. “L’ho fatto per darle il benvenuto, non la conosco di persona ma Silvia è figlia di tutti”, ha detto la signora, spiegando di chiamarsi Giovanna».