Feltri: «Assurdo e paradossale aver salvato una giovane donna che simpatizza per coloro che l’hanno imprigionata e trattenuta sotto le grinfie islamiche. Mi auguro che Silvia smentisca»

«Tutti noi eravamo sicuri che Romano fosse stata sollevata dall’incubo della reclusione e invece abbiamo scoperto che la sua detenzione era una specie di paradiso terrestre. Pertanto non c’era ragione di ricondurla in patria, a un prezzo salato, al solo fine di permetterle di riabbracciare i genitori per qualche settimana, coltivando nel cuore la brama di migrare di nuovo nel continente nero dove ha realizzatole sue aspirazioni spirituali».
Così il direttore di Libero, Vittorio Feltri, su Silvia Romano, la cooperante liberata, nella notte tra venerdì e sabato, dagli 007 italiani e tornata in Italia domenica scorsa.
«Mi appare assurdo e paradossale aver salvato una giovane donna che simpatizza per coloro che l’hanno imprigionata e trattenuta sotto le grinfie islamiche – ha continuato Vittorio Feltri – «Mi auguro che Silvia abbia parlato a vanvera e smentisca, ritrovando se stessa, ciò che in un attimo di follia ha dichiarato».
Feltri ha anche scritto che «Conte e la sua corte dei miracoli dovranno spiegarci che razza di operazione hanno finanziato coi nostri quattrini. Chi vivrà vedrà. In questa commedia qualcuno si è comportato da autentico deficiente. Scopriamolo. L’importante è che si faccia in fretta chiarezza e si identifichino le responsabilità».
Feltri nei giorni scorsi aveva attaccato Silvia Romano e la sua liberazione con una serie di messaggi pubblicati sul suo profilo Twitter.
«Siamo tutti contenti della liberazione di Silvia Romano. Lo saremmo di più se ci dicessero quanto s’è dovuto pagare di riscatto», si legge in un tweet del giornalista.
«Pagare il riscatto per Silvia significa finanziare i terroristi islamici. Che sono amici della ragazza diventata musulmana. Bella operazione», aveva scritto Feltri in un altro cinguettio sul social network. Dopo l’arrivo della giovane in Italia, Feltri aveva affermato, sempre su Twitter: «A me se una si converte all’Islam non mi importa niente ma non mi va neanche di applaudirla. Mi secca un poco se per riportarla in Italia lo Stato spende qualche milione degli italiani».