Di Maio: «La leadership del presidente Conte è cresciuta. Se vuole aiutare il M5S io non posso essere che contento»

“La leadership del presidente Conte è cresciuta e io sono contento, è una cosa positiva per il Paese, se vuole aiutare il M5S io non posso essere che contento”.
Lo ha detto il ministro degli Esteri ed ex capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, durante la registrazione di ‘Porta a Porta’.
“Anche l’invito a dialogare con le opposizioni – ha ricordato Di Maio – fanno parte di uno stile e di una caratteristica per cui lo abbiamo scelto due volte come M5S”.
“Quella che prima era preoccupazione per la non esperienza politica ora è ammirazione per Conte, per come amministra il suo ruolo. Credo che questa maggioranza terrà e porterà avanti il piano ambizioso di uscita dalla crisi economica che deriva dalla crisi sanitaria anche cogliendo l’opportunità per migliorare questo Paese. Penso che la futura leadership del movimento debba tenere tutti dentro”, ha affermato ancora il titolare della Farnesina.
Secondo Di Maio “il Movimento ha sempre avuto tante anime, credo che questo sia un grande valore, prima di affrontare qualsiasi futuro della leadership plurale o singolare, l tema è il mondo tra vent’anni, che cosa propone il Movimento, anche a livello globale non solo a livello nazionale”.
Quanto al dialogo con le opposizioni, Di Maio ha detto: “Se vogliamo parlare di ripresa del Paese non possiamo prescindere dal dialogo con le opposizioni, senza quel dialogo partiamo con una gamba spezzata. L’orgoglio è un lusso che non ci possiamo permettere oggi. Spero che non sia solo, una cerimonia in cui si vedono maggioranza e opposizioni e parlano al tavolo, ma un percorso strutturato, pur stando uno all’opposizione e uno in maggioranza, altrimenti c’è una fetta di Paese che si vede esclusa da questo dialogo”.
“Nei prossimi giorni andrò in Libia” ha fatto sapere Di Maio, che dovrebbe incontrare esponenti del governo di accordo nazionale (Gna), tra cui il premier Fayez al-Serraj, il ministro degli Esteri, Mohamed Siala ed il ministro dell’Interno, Fathi Bashaga.
“L’Italia non dà armi alle parti libiche e io mi tengo i nostri valori della Costituzione rispetto ad altre realtà”, ha aggiunto Di Maio, precisando che il nostro governo ha “un rapporto importantissimo con le istituzioni libiche”. “Cosa dobbiamo fare adesso? Secondo me continuare a dialogare con tutti”, ha affermato Di Maio.