Coronavirus, Science: ‘Con lockdown -50 per cento delle vibrazioni terrestri antropiche’

Un team internazionale di esperti del Royal Observatory in Belgio, dell’Imperial College di Londra, approfittando del lockdown causato dalla pandemia di coronavirus Sars-CoV-2, ha potuto analizzare le vibrazioni naturali della Terra, senza distorsioni derivanti dall’attività umana.
È stato dimostrato che gli effetti della quarantena, avrebbero contribuito a ridurre fino al 50 per cento le vibrazioni terrestri di origine antropica, il calo è risultato più evidente nelle zone più popolate.
“Abbiamo potuto ascoltare i segnali sismici precedentemente difficili da cogliere, che potrebbero rivelarsi utili per differenziare il rumore di origine antropica da quello naturale”, ha spiegato Stephen Hicks, del Dipartimento di Scienze e Ingegneria della Terra dell’Imperial College di Londra.
“Il rumore sismico è provocato dalle vibrazioni all’interno della Terra, che seguono un movimento ondulatorio, e possono essere scatenate da terremoti o vulcani, ma anche da attività umane come trasporti e attività industriali. Il nostro studio evidenzia in modo univoco l’impatto delle attività umane sulla Terra”, ha aggiunto l’esperto, precisando che il drastico calo registrato nel 2020 riguarda solamente il rumore sismico provocato dall’uomo.
“Abbiamo adottato il termine ‘antropausa’ per caratterizzare questo periodo”, ha precisato Hicks, “il nostro studio rappresenta il primo sforzo per valutare l’impatto dell’antropausa sul rumore sismico”.
Per compiere lo studio, pubblicato sulla rivista specializzata Science, gli esperti hanno studiato i dati sismici rilevati da una rete globale di 268 stazioni (posizionate in 117 diversi Paesi), 185 delle quali hanno registrato un evidente calo del rumore sismico provocato dall’uomo.
“Gli impatti più drastici si sono verificati nelle aree più densamente popolate, come Singapore e New York City, ma questi effetti sono stati considerevoli anche in regioni remote come Rundu in Namibia o la Foresta Nera in Germania. Nei luoghi in cui le misure di quarantena hanno impedito lo svolgimento della stagione turistica, come le Barbados, la riduzione ha raggiunto picchi del 50 per cento”, ha detto ancora Hicks.
“Con l’aumento dell’urbanizzazione e la crescita delle popolazioni globali sempre più persone vivranno in aree geologicamente pericolose, precisa Thomas Lecocq, del Royal Observatory. Per cui sarà importantissimo distinguere tra rumore naturale e disturbo antropico, monitorando al meglio i movimenti del suolo”.