Chat magistrati, Salvini: «Più delle frasi di Palamara mi ha impressionato il silenzio vergognoso e complice dei media italiani»

«È il silenzio degli indecenti. Più delle frasi di Palamara mi ha impressionato il silenzio vergognoso e complice dei media italiani. Timidi trafiletti sui giornali, qualche secondo dei telegiornali».
Così il leader della Lega Matteo Salvini a proposito della copertura dei media sul caso delle intercettazioni al pm ed ex presidente dell’Anm Luca Palamara nell’ambito del procedimento a suo carico esploso dopo la pubblicazione delle sue conversazioni in chat.
In una di queste il procuratore capo di Viterbo Paolo Auriemma ha scritto: « Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando. Illegittimamente si cerca di entrare in Italia e il ministro dell’Interno interviene perché questo non avvenga».
Palamara ha risposto affermando che «ora» Salvini «va attaccato».
Proprio su quest’ultima frase, Salvini ha detto che «se le stesse parole fossero state indirizzate a un ministro del Pd o del M5s oggi ci sarebbero processi, indignazione, speciali dei tg, caschi blu. Trovo che sia una complicità silenziosa. È una vergogna, ma ci sono abituato».
Secondo il segretario del Carroccio, «il problema non è Salvini, ma il cittadino italiano. Che da oggi ha il diritto di pensare che non sarà giudicato in base alla legge ma in base alle simpatie e al colore politico. Ringrazio La Verità per lo scoop a nome dei 20.000 innocenti passati per il carcere, anche se quell’incapace del ministro Bonafede sostiene che in galera vanno solo i colpevoli. La giustizia va riformata e quando torniamo al governo ci concentriamo su questo».
Per Salvini, questa riforma va fatta «per ristabilire i diritti degli italiani perbene. Un anno fa due bambini di 11 anni sono stati falciati dal Suv guidato da un mafioso ubriaco e drogato. Al processo, la richiesta è di 10 anni, significa che il colpevole fra tre anni è fuori. La vita di due bambini vale tre anni di pena? Mi sembra agghiacciante. E la riforma la organizzeremo con la magistratura e l’avvocatura».