Molti di noi sono alle prese con l’Isee per le domande dei vari bonus (e non solo). Ecco il “dettaglio” a cui prestare estrema attenzione.
Chi dice bonus dice Isee. L’indicatore della “situazione economica equivalente” è indispensabile per l’accesso a molte delle agevolazioni che il governo ha messo a disposizione dei contribuenti italiani, così come a tante altre prestazioni destinate alla fasce di popolazione economicamente più svantaggiate. Di qui l’importanza di una sua corretta compilazione, specie se si utilizzando il servizio precompilato online disponibile sul portale dell’Inps. In caso di errore le conseguenze possono essere molto più gravi di quanto si creda.
Il contribuente (o il consulente fiscale a cui quest’ultimo si rivolge per espletare la pratica) deve prestare attenzione a ogni singolo passaggio, inserendo tutte le modifiche necessarie affinché il valore dell’attestazione rispecchi effettivamente la sua condizione reddituale e patrimoniale. Ma c’è un dato in particolare su cui occorre tenere gli occhi bene aperti: vediamo insieme quale.
La “svista” sull’ISEE online che può costare caro
Come noto, nell’Isee precompilato la maggior parte delle informazioni viene inserita automaticamente dall’Inps, sulla base dei dati in suo possesso e in virtù del “dialogo” aperto con l’Agenzia delle Entrate. Ci sono poi degli spazi che vanno compilati da chi presenta la Dsu: è il caso, per esempio, dei redditi posseduti all’estero o dell’eventuale assegno di mantenimento. Particolare attenzione merita per l’appunto la parte riferita ai patrimoni. Il fatto che questo spazio risulti tra quelli già precompilati non significa che ci si possa limitare a prenderne visione e approvarlo senza alcuna verifica.
Al momento della verifica dei dati patrimoniali, non a caso l’Inps avvisa che ci sono dei dati che non è stato possibile recuperare e che per tale motivo devono essere autodichiarati dal diretto interessato. In particolare, nella parte relativa al patrimonio immobiliare, il contribuente deve indicare l’eventuale casa di abitazione e, ove presente, la quota capitale residua del mutuo.
Altrimenti, il valore immobiliare verrà considerato per intero, senza alcuna detrazione, e di conseguenza aumenterà – di molto – la componente patrimoniale Isp e lo stesso Isee. A detrimento del cittadino e delle prestazioni a cui pure avrebbe diritto, ma da cui rischia di essere tagliato fuori. Contribuente avvisato.