Max Pezzali è pronto a togliersi qualche sassolino dalla scarpa lanciando così una frecciatina al suo ‘mentore’: inaspettato per i fan.
Un grande artista che tuttora conquista il suo pubblico. Idolo generazionale, Max Pezzali ha festeggiato 30 anni di carriera, trascorsi brillantemente all’interno della band 883, soprattutto. Un concerto-evento memorabile al Circo Massimo che potesse così ripercorrere la sua storia artistica, tra emozioni e successi indimenticabili. Un sogno approdare in quella location, particolarmente suggestiva e tra i luoghi più conosciuti al mondo. Ora è tempo di pensare al futuro, già in preparazione per i prossimi concerti negli stadi, a partire da Giugno 2024.
Ancora oggi il mito della musica leggera italiana – che ha regalato ai fan canzoni indelebili, quali pietre miliari, tra cui iconica Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – riflette sul passato e il cammino che ha intrapreso finora. Traguardi e immense soddisfazioni ma anche altrettanti malumori. Non a caso, coglie l’occasione di questo revival nostalgico per manifestare la propria opinione in merito a qualche conto rimasto in sospeso, tra cui una velata stoccata a colui reputato tra i migliori talent-scout in circolazione. Una persona al quale deve molto ma sovente l’apparenza inganna.
Max Pezzali, frecciatina proprio a lui: le parole scioccanti
Una carriera cominciata quasi per caso. Sulla scia dell’esplosione del genere hip-hop nel mondo all’epoca, Max Pezzali, oggi, si racconta così a Esordi su Rai Radio2: “il mio inizio è stato da appassionato di musica più da persona che volesse fare musica“- ricordando quei momenti: “eravamo compagni di banco al liceo io e Mauro Repetto e così abbiamo deciso di scrivere canzoni. Obiettivo finale? Diventare autori“.
Un’amicizia storica e un sodalizio professionale intramontabile per cui “senza di lui sarei rimasto uno qualunque” dichiara il vocalist degli 883 ai microfoni de Il Fatto Quotidiano. Ma non solo riconoscimenti poiché lascia spazio anche a qualche parola tagliente come la lama di un coltello.
In particolare nei confronti di Claudio Cecchetto, quest’ultimo famosissimo scopritore di talenti – tra cui anche lo showman Fiorello – i cui rapporti si sono notevolmente raffreddati per motivi economici, secondo quanto risulti a FQ Magazine.
A riguardo, il cantante avrebbe commentato in questi termini la loro rottura, coinvolgente anche il manager discografico e produttore Pier Paolo Peroni, marito di Syria: “dopo trent’anni sono arrivato alla necessità di gestirmi in autonomia. A qualcuno brucia, il tempo aggiusterà” manifestando l’intenzione di voler assumere maggior controllo sulla sua carriera artistica, sia legato all’aspetto creativo che gestionale – come affermato in un’intervista per Il Mattino. Svincolarsi dai propri mentori e rendersi indipendente dalle loro decisioni: un traguardo di vita raggiunto per quanto tale scelta abbia comportato non poche tensioni.