Il frontman della band ci ha messo un po’ prima di trovare la strada giusta, la sua vera vocazione. Non tutti conoscono il retroscena.
Mentre i Måneskin fanno impazzire i fan di tutto il mondo con un’incredibile tournée – sono in Giappone dopo aver suonato negli USA, in Canada, in Sudamerica, in Australia, Nuova Zelanda e Singapore – in Italia si festeggia un altro gruppo che ha fatto la storia. Sono passati ben 25 anni dalla formazione, impossibile non ricordare gli interpreti.
Tra questi, non molti lo sanno, ma c’è stato per un periodo anche Damiano, il frontman della band. Prima di fare il cantante, infatti, a soli 17 anni decise di intraprendere per un breve lasso di tempo la carriera da attore. Nello sceneggiato ottiene una parte minore ma qualcuno tra i suoi fan più accaniti lo ha riconosciuto subito, era l’undicesimo episodio della decima stagione.
Un medico in famiglia spegne 25 candeline, la prima puntata nel 1998
Un’avventura televisiva che ha lanciato tantissime star del piccolo e del grande schermo. C’era Lino Banfi nel ruolo di nonno Libero, Claudia Pandolfi nei panni di Alice, Lunetta Savino in quelli di Cettina e poi ovviamente Giulio Scarpati, il leggendario Lele de Un medico in famiglia. La serie che ha fatto la storia della tv, ancora oggi è ricordata con affetto e nostalgia, compie ben 25 anni.
Era infatti il 6 dicembre del 1998 quando la Rai trasmise la primissima puntata, sembra soltanto ieri. Quel giorno le porte di casa Martini furono spalancate al pubblico, un successo che è continuato per dieci stagioni. Nell’ultima, tra l’altro, appare anche un volto ormai noto un po’ a tutti, appassionati della loro musica e non. Strano da pensare ma fu un momento fondamentale per la sua carriera.
Damiano David, frontman dei Måneskin, è nella foto profilo del ragazzo che uno dei figli di Lele sbircia su Facebook. Quindi non esattamente una performance di recitazione, quasi una comparsata. Aveva solo 17 anni quando apparve nell’undicesimo episodio, a riguardarlo ora è assolutamente irriconoscibile. Dopo poco sarebbe diventato uno dei cantanti più noti e apprezzati – il microfono in mano, immancabile, è segno premonitore. Ed è forse proprio allora che ha capito una volta per tutte quale sarebbe stata la sua strada.