Licenziamento durante la malattia: il limite poco noto da non superare

Non tutti sono a conoscenza del fatto che è possibile essere licenziati quando si è in malattia quando si supera un limite poco conosciuto.

E’ possibile essere licenziati nel momento in cui si è in malattia? Qual è il comportamento giusto che deve portare avanti il dipendente nel momento in cui va a richiedere un periodo di riposo?

Quando si può essere licenziati in malattia
Licenziamento- (Notiziapolitica.it)

Delle domande a cui cercheremo di dare risposta nel testo che segue, analizzando anche il tempo massimo che spetta ad un dipendente e le regole che devono essere eseguite per evitare di trovarsi di fronte a problemi. Ecco quindi che cosa afferma la legge a questo riguardo.

In quale caso è possibile essere licenziati quando si è in malattia

Quando si parla di identità di malattia, si fa riferimento ad una forma economica e previdenziale che la legge prevede al fine di tutelare i lavoratori dipendenti nel momento in cui si trovano a vivere i problemi di salute.

Quando si può essere licenziati in malattia
Malattia- (Notiziapolitica.it)

È possibile certificare il tutto attraverso un documento medico. Ovviamente, si tratta di giorni di assenza che l’azienda pagherà comunque. Esistono però dei limiti e delle regole che devono essere rispettati altrimenti il rischio che si corre è quello di essere multati o addirittura essere licenziati.

Infatti, è molto importante che anche in caso di malattia, ogni dovere del lavoratore venga rispettato. Basti pensare all’obbligo di essere presente nel corso delle visite che l’INPS può decidere di fare. Inoltre, nel momento in cui trascorre un lasso di tempo preciso, un periodo che va tra i tre e i sei mesi, si può addirittura procedere al licenziamento.

Il medesimo provvedimento può essere seguito nel momento in cui la ditta chiude e quindi viene meno la tutela dei lavoratori che si trova in malattia. Il licenziamento si presenta anche nel momento in cui si viola il corretto comportamento come potrebbe essere il mettersi in malattia al fine di avere più tempo per sé stesso o per un altro lavoro.

Ogni qualvolta si effettua la richiesta di giorni di malattia, si deve sempre inviare un certificato che il proprio medico curante produce. Tale documento risulta essere molto importante proprio per l’ente previdenziale. Infatti deve essere trasmesso ad entrambi i soggetti e bisogna fare attenzione ad essere reperibili nelle fasce orarie in cui bisogna farsi trovare a casa e aggiungere il domicilio esatto per i vari controlli.

La malattia un’identità che in parte paga il datore di lavoro e in parte l’INPS. In linea di massima, i primi tre giorni sono a carico dell’azienda mentre i restanti a carico dell’ente di previdenza. Ma cosa accade se si supera il limite massimo di assenza?

E’ molto importante infatti che il lavoratore presti attenzione a non andare oltre il periodo massimo concesso, un limite che può essere stabilito dal contratto. Il lavoratore quindi è protetto fino all’ultimo giorno previsto anche se, dopo che scatta il periodo successivo, è possibile andare incontro anche al licenziamento.

Si fa riferimento quindi al periodo di comparto e va a regolamentare sia il diritto dei lavoratori che il datore di lavoro. Quindi, ed è tutto legale recepite al contratto nel caso in cui l’assenza va oltre il tempo massimo senza nessun motivo giustificativo.

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