La situazione in casa Milan è tutt’altro che semplice tra squalifiche e infortuni e una classifica che non permette di sorridere.
La stagione non è iniziata nel modo migliore per il Milan, nonostante una campagna acquisti faraonica (facilitata anche dalla cessione di Sandro Tonali), che ha rivoluzionato gran parte della rosa, con l’obiettivo di dare a Pioli più alternative per ogni reparto. Alcune decisioni non erano state accolte in maniera del tutto positiva dalla tifoseria, a partire dalla decisione di chiudere ogni rapporto con Paolo Maldini, ma le mosse di mercato avevano convinti anche i più scettici, convinti che il tecnico riuscisse a dare un gioco convincente alla squadra.
Alla conta dei fatti, però, questo non è avvenuto, anzi il distacco dall’Inter capolista è già di otto punti, tutt’altro che di poco conto visto che non siamo ancora arrivati al giro d boa di questo campionato. E non va molto meglio in Champions League, dove l’unica vittoria è arrivata alla quarta giornata, la qualificazione agli ottavi appare difficile da raggiungere.
Non c’è pace in casa Milan tra squalifiche e infortuni
Uno dei primi a finire sul banco degli imputati in casa Milan da parte di pubblico e critica è stato certamente Pioli, reo a detta di molti di non avere saputo dare un gioco alla squadra. In situazioni come questa a volte può capitare di fare punti anche in quelle che vengono definite “partite sporche”, ma questo fino ad ora non è avvenuto e non ha potuto che rendere la posizione di classifica poco positiva. Solo la sconfitta subita dal Napoli nella sfida contro l’Empoli ha reso i danni minori.
C’è poi un altro dato che non permette di sorridere e che viene per gran parte imputato all’allenatore e alla sua preparazione: i tanti infortuni, molti dei quali di tipo muscolare. Interpellato sulla questione, lui ha cercato di minimizzare, sottolineando come il numero di incontri disputati possa esporre a rischi maggiori, ma si tratta comunque di un problema verificatosi solo tra i rossoneri.
Solo tre giocatori non si sono mai infortunati da luglio a novembre, Thiaw, Tomori, Reijnders, segno evidente di come si debba fare qualcosa per evitare che la lista di chi ha passato dall’infermeria possa crescere ancora. Al recupero dopo la sosta ci saranno ancora assenze importanti, prima tra tutte quella di Rafael Leao, che si è fatto male a Lecce e che dovrebbe stare fuori per venti giorni. Più ottimismo sembra esserci per Calabria, che non ha riscontrato lesioni. A loro si aggiunge Giroud, out per due giornate dopo l’espulsione al Via del Mare. Insomma, l’undici che affronterà la Fiorentina sarà per gran parte da reinventare.
Un problema da non sottovalutare
Trovare una soluzione ai tanti, troppi infortuni non può che essere urgente. Alla ripresa dopo la sosta entreremo nella fase decisiva della stagione, dove i punti non possono che essere ancora più pesanti, proprio per questo non ci si può permettere di perdere altri giocatori.
Almeno ufficialmente la causa dei tanti problemi muscolari non è stata individuata, anche se in via Aldo Rossi sanno bene come sia importante agire con tempestività. C’è chi ha dato la colpa al preparatore Osti, nonostante sia stato ritenuto il migliore nel 2021-2022, chi alle troppe gare giocate (ma questo non accade nelle altre squadre), chi addirittura ai campi di Milanello, ritenuto però da sempre una delle strutture migliori.
Tra le ipotesi prese in considerazione ce ne sono inoltre due, una opposta all’altra. C’è chi pensa che chi si alleni troppo, chi invece troppo poco. Ora che diversi elementi della rosa hanno raggiunto le rispettive Nazionali Pioli ha addirittura concesso tre giorni di riposo, decisamente troppo per un gruppo che ha bisogno di ritrovare convinzioni.