Condannato imprenditore italiano, la sua mozzarella era nociva: ecco che cosa utilizzava

Un imprenditore è stato condannato a causa della sua mozzarella: era nociva per le persone. Che cosa conteneva?

La mozzarella è uno degli alimenti più buoni che ci sia. Non manca nelle tavole degli italiani e può essere abbinata a tanti altri cibi. Difatti gli italiani la preferiscono ad altri alimenti. Inoltre è davvero buona perfino se viene utilizzata come ingrediente nella produzione di alcuni piatti. Il problema è che se qualcuno la lavora in maniera sbagliata, c’è il rischio che diventi nociva per la consumazione.

Imprenditore viene arrestato per via della sua mozzarella nociva
Questo imprenditore è stato arrestato .la sua mozzarella era nociva – Notiziapolitica.it

Questo è il caso di Salvatore Bellopede, un imprenditore caseario di Santa Maria Capua Vetere. È stato condannato a 3 anni di reclusione per la lavorazione delle sue mozzarelle. A quanto pare ha utilizzato del latte crudo adulterato con l’aggiunta di una sostanza che ha reso nocive le mozzarelle. Di quale stiamo parlando, e come mai non poteva essere consumata dalle persone?

Autorità arrestano imprenditore, vendeva mozzarelle non consumabili: cosa contenevano

Le mozzarelle contenevano la soda caustica. Si tratta di una sostanza che usava per trattare il latte, il quale veniva conservato per una settimana. Permetteva di abbattere la carica batterica, così da superare le analisi di laboratorio. Inoltre la soda caustica serviva a nascondere il sapore acido del latte (andato a male). Rimedi del genere servivano a mantenere alta la produzione, nonostante l’impiego di materie prime di scarsa qualità.

Imprenditore viene arrestato per via della sua mozzarella nociva
Che cosa conteneva la mozzarella dell’imprenditore? – Notiziapolitica.it

Ingerire queste sostanze, però, è davvero pericoloso. Causano delle gravi lesioni al tratto gastrointestinale superiore. Cioè all’esofago, alla faringe e allo stomaco. Per fortuna nessuno ha consumato le mozzarelle e la vendita è stata interrotta. Così facendo hanno evitato che qualcuno potesse sentirsi male. A seconda del soggetto è molto probabile che il danno all’organismo non sarebbe stato trascurabile.

Dal punto di vista giuridico, invece, la questione è molto diversa. Il Tribunale ha condannato Salvatore Bellopede e a chiuso il suo caseificio. I titolari dell’allevamento bufalino di San Potito Sannitico, nell’Alto-Casertano, non sono stati soggetti a sanzioni o reclusioni. La vicenda si è conclusa in maniera positiva.

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