Zone rosse Alzano e Nembro, Travaglio: «Se dovessero arrivare avvisi di garanzia ai politici che sono stati sentiti, non dovrebbero dimettersi»

«Se dovessero arrivare avvisi di garanzia ai politici che sono stati sentiti come persone informate sui fatti nell’inchiesta della procura di Bergamo sulla mancata istituzione delle zone rosse in Lombardia, non dovrebbero dimettersi».
Così il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nel suo intervento settimanale ad ‘Accordi e Disaccordi’, il talk show politico condotto da Andrea Scanzi e Luca Sommi, in onda su Nove.
«Sappiamo benissimo che gli avvisi di garanzia significa che stanno indagando su di te. Io non credo che il tema dell’indagine sia chi ha chiuso cosa e quando, cioè fermo restando che penso che Fontana e Gallera abbiano commesso errori capitali, letali, che hanno portato conseguenze drammatiche, io non credo che sia un reato chiudere o non chiudere, o chiudere oggi o domani», ha spiegato Travaglio
«Penso alla Svezia. La Svezia ha deciso di non fare il lockdown, di raccomandare comportamenti e di fidarsi dei suoi cittadini. Avrà fatto bene, avrà fatto male? Sono scelte politiche. Secondo me ha fatto malissimo, ma non è un reato. I reati sono quando tu fai qualcosa o di omissivo o di attivo, sapendo che quello che stai facendo produce dei morti», ha concluso il giornalista.
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