Vittorio Feltri: «Si ha l’ impressione che il Conte bis detesti la Lombardia e il Veneto»

«Possibile che nessuno abbia la capacità di normalizzare il Meridione e che i residenti siano costretti a emigrare se intendono campare in un ambiente dove è agevole mettere a frutto i loro talenti, spesso assai apprezzabili?»
Se lo è chiesto il direttore di Libero Vittorio Feltri in un editoriale pubblicato sul sito web del quotidiano.
«Si ha l’ impressione» – ha concluso Feltri – «che il Conte bis detesti la Lombardia e il Veneto e cerchi di abbassare il livello di queste regioni nell’ intento di renderle simili a quelle che non è atto a risollevare. L’ idea che l’ unità d’ Italia sia raggiungibile attraverso la diffusione della povertà anziché della ricchezza è un’ idiozia».
«Da parte sua, il nostro governo non dà segno di preoccuparsi dell’ andamento dell’ economia, probabilmente perché è guidato da incompetenti del tutto incapaci di affrontare una situazione di emergenza quanto l’ attuale. In effetti questo esecutivo sfilacciato invece di arricchire il Sud, impoverisce il Nord con una politica suicida», si legge nell’editoriale di Feltri.
Secondo il giornalista «per rilanciare il Mezzogiorno non occorre ricorrere all’ assistenzialismo della peggior specie, tipo reddito di cittadinanza e provvedimenti analoghi; serve piuttosto investire in infrastrutture al fine di rendere il territorio adatto allo sviluppo industriale, turistico e agricolo. Oggi il Meridione vive in condizioni di arretratezza in ogni campo. È privo di trasporti all’ altezza dei tempi, spostare le merci anche solo di un centinaio di chilometri è problematico».
«Non esistono treni ad alta velocità, eccetto quello da Milano a Napoli, pure la rete ferroviaria comune è deficitaria, arduo arrivare a Matera, la Puglia è malservita, per giungere a Lecce dalla Lombardia ci vuole un secolo. Regioni conciate così non hanno alcuna opportunità di emanciparsi dall’ inefficienza che si espande a vari settori», fa notare Feltri.