Travaglio: «Istituzione zona rossa competenza del governo? Purtroppo alla procuratrice di Bergamo risulta male»

Marco Travaglio nel suo editoriale di oggi commenta le dichiarazioni rilasciate dal procuratore facente funzione di Bergamo, Maria Cristina Rota, venerdì scorso sulla Rai su chi poteva istituire la zona rossa nella Bergamasca per l’emergenza coronavirus.
«Da quello che ci risulta è una decisione governativa», ha affermato la procuratrice di Bergamo.
Travaglio oggi sul Fatto osserva che «in oltre trent’anni di indagini e processi ne abbiamo viste tante, ma questa ci mancava: un pm che, appena avviata un’inchiesta, emette già la sentenza, per giunta sballata, per giunta in tv».
«È accaduto l’altroieri» – spiega il giornalista – «con l’incredibile dichiarazione rilasciata al Tg3 dalla pm di Bergamo Maria Cristina Rota subito dopo aver sentito come testimoni il presidente della Regione Attilio Fontana, l’assessore alla Sanità Giulio Gallera e il presidente della Confindustria lombarda Marco Bonometti, a proposito della mancata istituzione della “zona rossa” nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, nella bassa Val Seriana. Questa: “Da quello che ci risulta, è una decisione governativa”».
«Purtroppo alla signora risulta male» – fa notare Travaglio – «La legge 883 del 1978 (“Istituzione del sistema sanitario nazionale”) stabilisce che la competenza è tanto del ministro della Salute quanto delle Regioni e dei Comuni». Quindi: «la logica della norma è chiara: su territori che investono più regioni, decide il governo; su territori estesi in più comuni nella stessa regione, provvede la Regione; su territori rientranti in un solo comune, interviene il Comune».