Supermedia sondaggi politici: scende Italia viva e sale Azione

Con l’avvio dei palinsesti estivi, diminuiscono le trasmissioni televisive che durante l’anno commissionano sondaggi a cadenza regolare, e si riduce di conseguenza il numero di rilevazioni sulle intenzioni di voto pubblicate sui media.
Nonostante questo, Supermedia ha realizzato un’analisi basata sui sondaggi realizzati da ben 5 istituti demoscopici nelle ultime due settimane.
I partiti più grandi fanno registrare una grande stabilità, con la Lega al primo posto al 25,5 per cento (-0,2 su base quindicinale), il Partito Democratico secondo con il 20,6 per cento e il Movimento 5 Stelle terzo con il 16 per cento , con i Fratelli d’Italia staccati di un punto e mezzo dai primi 3 posti.
Il partito di Giorgia Meloni cresceva intensamente da quasi un anno, mentre da qualche settimana ha smesso di crescere infatti attualmente si trova al 14,5 per cento, un punteggio praticamente identico a quello di un mese e mezzo fa (28 maggio).
Il partito di Matteo Renzi cala di tre decimali e scende al 2,9 per cento, mentre Azione di Carlo Calenda cresce di egual misura e sale al 2,7 per cento.
Proprio Azione, insieme a Più Europa, hanno una rappresentanza (sia pure esigua) sia alla Camera che al Senato, ed entrambi non sono ascrivibili all’opposizione di centrodestra, dominata dall’asse Lega-FDI (che da sola vale circa il 40 per cento).
La maggioranza relativa degli italiani (il 25 per cento per Euromedia, il 36 per cento per Demos e Ixè) ritiene che questo Governo durerà fino alla fine della legislatura, nel 2023. Mentre per il 14-23 per cento) il 2022 – anno in cui dovrà essere eletto il nuovo Presidente della Repubblica – sarà l’orizzonte ultimo dell’attuale esecutivo, complice il fatto che da quel momento in poi una crisi potrebbe facilmente sfociare in uno scioglimento anticipato della legislatura senza timore di stalli istituzionali (come avvenne nel 2013 quando il Parlamento appena insediato non riuscì per molte settimane né a esprimere una maggioranza né a eleggere il successore di Giorgio Napolitano al Quirinale).