Sondaggio Dire-Euromedia: crolla la Lega. Giù M5S e Pd. Sale ancora Fratelli d’Italia

Giù Lega, Pd e M5S, su Fratelli d’Italia.
Sono queste le tendenze principali emerse da un sondaggio Euromedia Research commissionato dall’agenzia Dire, condotto con 2mila interviste telefoniche e via web tra un campione prestratificato.
«In calo la Lega (al 24,6%) che perde dalle europee del 2019 9,7 punti; il Pd (20,8) che perde 1,9 punti. Fdi guadagna 7,5 punti rispetto alle europee e si assesta al 14%; quasi il doppio rispetto a Forza Italia (7,8) che perde 1 punto. Il Movimento 5 stelle perde 1,7 punti ed e’ al 15,4%. Piu’ Europa (1,6) perde 1,5 punti; i Verdi calano dello 0,8 e raccolgono l’1,5% dei consensi. Sinistra italiana guadagna 0,1 e arriva all’1,8%. Il centrodestra unito (compreso lo 0,8% di Cambiamo di Toti) e’ al 47,7% e prevale nettamente sul centrosinistra al 31,1», riassume l’agenzia Dire.
Un altro dato rilevante del sondaggio di Euromedia è che Azione di Carlo Calenda supera Italia Viva di Matteo Renzi, «andandosi a collocare primo tra i partiti nati dopo le elezioni europee del 2019. Azione, al 3,2%, supera Italia Viva ferma al 3. Calenda e’ cosi’ sopra a tutti gli altri partiti minori: Toti ha lo 0,8%; i Verdi l’1,5; Mdp 1%; Sinistra italiana 1,8».
Quanto alla gestione dell’emergenza coronavirus, la sanita’ regionale – secondo gli intervistati – va cambiata: «Soprattutto al Sud e nelle isole. Promossa solo quella del Nord-Est, che ha avuto nel Veneto la zona piu’ colpita dal Covid-19».
«Alla domanda “Parlando di sanita’, anche dopo l’esperienza Covid-19 non ancora conclusa, secondo lei la sanita’ della sua regione necessita di un cambio di politica, di gestione e di organizzazione?” il 53,5% ha risposto si’; il 36,2 no. Gli elettori che piu’ chiedono cambiamento sono quelli del M5S (64,6%); mentre per il 46,4% dei leghisti va bene così. Interessante il dato su base macroregionale. Chiedono un cambiamento il 64,3% degli intervistati al Sud e il 73,3 nelle isole. Solo il 27,3% nel Nord-Est, dove invece il 64,3% si esprime per nessun cambiamento», riporta l’agenzia Dire.