Sondaggi, alta fiducia in Conte: tra i leader mondiali è quello che ha gestito meglio l’emergenza

Secondo un’indagine condotta da Demos per il quotidiano Repubblica, il consenso degli italiani nei confronti del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, continua a consolidarsi.
Quasi il 60 per cento degli intervistati, infatti, pensa che il governo Conte bis durerà ancora a lungo, in particolare per il 22 per cento durerà oltre un anno, mentre per il 36 per cento arriverà alla fine della legislatura, nel 2023.
Dai risultati di un sondaggio condotto da Termometro Politico invece, la fiducia nel presidente del Consiglio è pari al 41 per cento .
Per quanto riguarda le intenzioni di voto sulla base di quanto emerso dalle rilevazioni di Termometro Politico, la Lega si conferma la prima forza politica nel Paese con il 28,4 per cento delle preferenze. Secondo il Partito democratico che ottiene invece il 20,5 per cento. Il Movimento Cinque Stelle si aggiudica invece il terzo posto, infatti questa settimana registra il 15,3 per cento nei sondaggi. Fratelli d’Italia si attesta invece al 14,5 per cento, seguito da Forza Italia al 5,9 per cento. Italia Viva raggiunge il 2,9 per cento, superato da Azione che invece ottiene il 3,1 per cento.
Il sondaggio ha anche indagato chi, tra diversi Paesi, avrebbe gestito meglio la pandemia di coronavirus secondo l’opinione pubblica italiana. Il 28 per cento degli intervistati ritiene che sia stata l’Italia a gestire nel migliore dei modi l’emergenza sanitaria, invece per il 19,7 per cento è stata la Germania. Per il 13,2 per cento è stato il governo della Corea del Sud e solo 4,5 per cento afferma che sia stata la Cina. Per il 4,4 per cento la Svezia e la Russia secondo il 4,2 per cento. Agli ultimi posti gli Stati Uniti, con l’1,3 per cento e il Regno Unito con lo 0,6 per cento.
Il 15,7 per cento risponde che nessuno è stato in grado di gestire l’emergenza, infatti secondo il 50,1 per cento degli intervistati Paesi come la Svezia o alcuni Stati USA che non hanno imposto il lockdown hanno agito incoscientemente, provocando molti più contagi rispetto ai nostri. Per il 30,9 per cento hanno esagerato a non mettere delle restrizioni, ma ritengono ingiusta l’imposizione di un lockdown severo come il nostro. Solo per il 16 per cento hanno agito correttamente, in quanto non hanno voluto distruggere l’economia e le libertà dei cittadini.