Silvia Romano, presidente centro islamico Milano: «Se vuole venire in moschea è libera di farlo: sarebbe la benvenuta»

“Se Silvia vuole venire in moschea è libera di farlo, la moschea è aperta a tutti, musulmani e non musulmani. Silvia sarebbe la benvenuta, come tutti. A qualsiasi musulmano io dico ‘benvenuto'”.
Così il presidente del Centro Islamico di Milano e Lombardia, Ali Abu Shwaima, all’Adnkronos.
“Ci sono i libri c’è il Corano, oggi disponibile anche online, ed è tradotto in italiano. Può studiare da sola oppure venire in moschea se ha delle cose da chiarire o approfondire”, ha spiegato Ali Abu Shwaima.
“Riceviamo anche molti cristiani che vogliono sapere qualcosa sull’Islam, la moschea è aperta a tutti. Chi è convinto sceglie l’Islam come religione, ci sono anche quelli che seguono l’induismo o altre religioni, siamo in una società e in un Paese democratico che dà libertà di pensiero e di fede a tutti”.
Convertirsi all’Islam, “è una scelta personale, noi non possiamo dire nulla, è una sua scelta”. “Il problema è di chi fa polemica. Non si può entrare nelle scelte di una persona. Siamo in un Paese democratico, dove ognuno sceglie la religione che ritiene più adatta a sé”.
Quando Silvia è stata liberata, ha raccontato Ali Abu Shwaima, “ho reagito come qualsiasi italiano sono stato contento che una concittadina fosse stata liberata dopo una prigionia di un anno e mezzo”.
In merito alla polemica che Silvia possa essere stata costretta a convertirsi, il presidente del Centro Islamico di Milano e Lombardia ha replicato: “Nell’Islam e anche nel Corano si dice che non c’è obbligo” di conversione. “I musulmani sono un miliardo e mezzo, uno in più o uno in meno non cambia nulla”, ha concluso.