Silvia Romano: a Milano aperta indagine per minacce aggravate

Il coordinatore della sezione antiterrorismo della Procura di Milano, Alberto Nobili, ha aperto un’indagine contro ignoti per gli insulti e le minacce apparse sui social network e in alcune lettere rivolte a Silvia Romano, la cooperante rapita e liberata sabato scorso in Somalia e arrivata domenica in Italia.
L’ipotesi, contro ignoti, è di minacce aggravate.
L’ANSA riporta che «ora dopo gli insulti e le minacce anche di morte (vicino a casa della ragazza è stato trovato anche un volantino) legate in particolare alla conversione all’Islam, maturata dalla ragazza durante la prigionia, il pm Nobili ha aperto un’inchiesta».
«C’è un frequente passaggio di auto delle forze dell’ordine lungo la via del quartiere Casoretto di Milano, dove da ieri Silvia Romano è tornata a casa dopo essere stata sequestrata per un anno e mezzo fra Kenya e Somalia. A differenza di ieri non c’è il presidio fisso di auto di polizia e carabinieri, ma le pattuglie rallentano passando davanti al palazzo. Sul portone del condominio sono ancora incollati i cartelli con i messaggi di bentornato per la giovane cooperante. E’ alzata la tapparella della finestra al secondo piano da cui Silvia Romano si è affacciata ieri per ringraziare la folla di persone che la attendeva», si legge su Ansa.it.
Silvia Romano, la procura di Milano apre un’indagine per gli insulti sui social: “Minacce aggravate” https://t.co/RrFiNUuWQS
— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) May 12, 2020