Secondo la Corte dei conti «la Convenzione madre del 1997 con Autostrade per l’Italia dal punto di vista tecnico è illegittima»

«Ho la sensazione che questa dichiarazione farà discutere nei prossimi giorni. La Corte dei conti ha appena detto testualmente che “la Convenzione madre del 1997 con Autostrade per l’Italia dal punto di vista tecnico è illegittima, perché non ha superato il vaglio della Corte dei conti”. Altra conferma sullo squilibrio della convenzione e si aprono nuovi fronti per la revoca della concessione».
Lo ha scritto su Facebook il deputato del Movimento 5 Stelle Michele Dell’Orco.
«Ho appena ascoltato la Corte dei Conti e l’AGCM in merito alle concessioni autostradali.
La Corte dei Conti ha spiegato e ribadito testualmente che la Convenzione madre dal punto di vista tecnico è illegittima, perché non ha superato il loro vaglio già allora», ha commentato su Facebook il senatore del Movimento 5 Stelle Andrea Cioffi.
«Ha sottolineato che è in essere un incredibile e illegittimo squilibrio tra ente concedente e società concessionaria che ha garantito un enorme privilegio ad #Aspi, senza che ci fossero adeguati investimenti nella rete, lo dimostra la tragedia del Ponte Morandi e non solo.
Infine ha puntualizzato come i concessionari autostradali possono tutt’ora affidare a società in house appalti per lavori in misura nettamente superiore rispetto ad altri concessionari. Ennesimo privilegio di un sistema che deve finire una volta per tutte», ha spiegato Cioffi.
«Il MoVimento 5 Stelle ha ragione e andremo avanti nella nostra battaglia per il bene dei cittadini», ha assicurato il senatore pentastellato.
Secondo Cioffi «questo sistema deve essere smantellato e fare spazio a un modus operandi diametralmente opposto. Investimenti, manutenzione e tariffe più basse. È questo il nostro progetto per Autostrade. Ed è un progetto che, carte alla mano, si può portare avanti mantenendo degli utili. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ribadito che dall’analisi degli atti si rilevano gravi inadempienze, che sono alla base della procedura di caducazione, ovvero la perdita di efficacia degli atti giuridici, del contratto originale sostanzialmente. Al momento l’offerta di Aspi è stata giudicata non sufficientemente congrua rispetto dell’interesse collettivo».
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