Scontro Di Matteo-Bonafede, Giletti: «Adesso mi sono rotto le scatole. Dico subito a chi mi minaccia che domenica tornerò a parlare di questa storia»

«Io sono molto amareggiato. Sto ricevendo insulti, minacce da troppo tempo. Adesso mi sono rotto le scatole. Dico subito a chi mi minaccia che domenica tornerò a parlare di questa storia».
Così Massimo Giletti, parlando a ‘L’aria che tira’, trasmissione condotta da Myrta Merlino su La7, del caso Di Matteo, scoppiato dopo l’accusa mossa dal pm in diretta a “Non è l’Arena”, domenica scorsa.
«Se uno come Di Matteo è costretto tra virgolette a intervenire in una trasmissione quando non ha mai parlato prima e si è tenuto dentro questa cosa per due anni, credo per un senso delle istituzioni, cosa molto rara nel nostro Paese, ecco io credo – ha affermato Giletti – che questo ponga un problema serio. Voglio essere molto chiaro. Il ministro Bonafede ha fatto atti importanti contro la mafia. Ha firmato decreti importanti».
«Il sottoscritto lo ha riconosciuto. Qui stiamo parlando di una cosa diversa. Io faccio il mio mestiere di giornalista. E se un personaggio come Di Matteo chiede di intervenire in trasmissione, io ho l’obbligo di ascoltare», ha detto ancora il conduttore.
«Per chi conosce la politica, su un caso drammatico come quello che è successo domenica nella nostra trasmissione, rispondere con tanto ritardo – ha sottolineato Giletti – vuol dire che c’è stata una lunga riflessione all’interno del Movimenti Cinque Stelle. Una lunga, lunga riflessione. E questo già può far dare una lettura di quello che è accaduto».