Sardine: «Chiediamo al Governo che rievochi a sé alcune competenze come la sanità e la gestione emergenziale in Regione Lombardia»

“Chiediamo al Governo che rievochi a sé alcune competenze come la sanità e la gestione emergenziale in Regione Lombardia”.
Così le Sardine lombarde in una lettera al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte.
“Non possiamo più tacere i tanti fatti che ci allarmano e che ci fanno armare di pensieri, progetti e speranze per un futuro che, oggi, scorgiamo denso di nubi”. “Risulta ormai palese che il nostro sistema sanitario regionale regge per la sola professionalità, spirito di sacrificio e caparbietà dei tanti medici, infermieri, operatori sanitari e del volontariato… Ci siamo uniti nello spirito di corpo che li vede affrontare turni massacranti a curare pazienti positivi al COVID-19. Ci siamo uniti nella loro inquietudine e desolazione quando, colpiti dal virus, sono stati mandati a casa in quarantena senza tampone e senza avere risposta certa della loro condizione fisica. Ci siamo uniti al dolore delle tante famiglie che si sono viste strappare parenti, amici, conoscenti in nome di un eroismo, probabilmente e in gran parte, non necessario. Senza lo spirito di servizio civico di tanti cittadini e associazione del terzo settore gli esiti di questa emergenza sarebbero stati, di certo, ancora più infausti”, hanno aggiunto.
“La giunta Fontana ha emanato un’ordinanza che imponeva a tutti i lombardi di avere delle mascherine, proprio nel momento di massima crisi di reperibilità delle stesse. Regione Lombardia imponeva tali presidi e non rispondeva alle richieste legittime delle Rsa quando, già il 16 marzo, denunciavano la mancanza di mascherine e della loro reperibilità. Le stesse Rsa, denunciavano già da tempo il pericolo di inserire pazienti COVID nelle strutture perché esisteva il rischio di ‘potenziale contatto con gli anziani non autosufficienti ivi ricoverati'”.
Il movimento guidato da Santori crede che la gestione dell’emergenza da parte della Regione Lombardia sia “gravemente inadeguata” e invitano “a tutte le istituzioni coinvolte di parlare con una sola voce, coerente… Avvertiamo la necessità di una unità di intenti che, oltre che essere propedeutica al buon funzionamento delle istituzioni sia, prima di tutto, un patto sociale con la cittadinanza”.
Al premier Conte “Chiediamo a lei Presidente una cosa chiara, di farsi portavoce di questo peso, di farsi portatore responsabile di un confronto serio che ripristini un’unità d’intenti istituzionale che travalichi le barriere e le logiche partitiche. Comprendiamo la difficoltà di tale impegno e che esso possa non combaciare con visioni estranee a un vero senso di leale collaborazione. Chiediamo che il suo Governo metta in campo tutte le forze e risorse messe a disposizione delle nostre istituzioni, compresa, anche, la possibilità fornita dai nostri padri costituenti all’art.120, ossia quella che il Governo rievochi a sé alcune competenze come la sanità e la gestione emergenziale in Regione Lombardia”, hanno concluso le Sardine.