Salvini contro il governo: «Chi ha bisogno di soldi non ce li ha, se le parole rimangono parole torneremo a presidiare il Parlamento»

«In questa settimana non è cambiato nulla, i mafiosi non tornano in carcere, chi ha bisogno di soldi non ce li ha, se le parole rimangono parole torneremo a presidiare il Parlamento. Da un mese aspettiamo il decreto, spero finiscano di litigare, in questo decreto abbiamo chiesto sospensione pagamento tasse giugno, tra 20 giorni. Vediamo, io di Conte non mi fido».
Così il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo a Mattino Cinque.
La «Lombardia ci ha messo 60 milioni per aiutare le famiglie con gli affitti. Non è possibile che, perché litigano tra Pd e Cinque Stelle, sono settimane che non arrivano aiuti promessi», ha affermato Salvini sottolineando che durante la quarantena i cittadini hanno dimostrato di avere buon senso, rispettando le norme anti-contagio: «e lo stanno dimostrando anche alla riapertura, per questo suonano stonate le multe ai ristoratori. Spero, da ex ministro, che le Forze dell’Ordine vengano usate quanto prima non per inseguire e multare parrucchieri o baristi, ma per arrestare spacciatori e delinquenti».
Quanto alle polemiche sul ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sullo scontro col pm antimafia Nino Di Matteo e i domiciliari ai mafiosi, il segretario del Carroccio ha detto: «Avevamo segnalato subito il problema, adesso siamo arrivati a 376 scarcerati, assassini all’ergastolo, non è rispettoso delle forze dell’ordine, Falcone e Borsellino sono morti una seconda volta. Dicono che farebbero una norma per valutare ogni mese se il boss sta meglio, mese per mese, ma a me non importa nulla se sta meglio, deve stare in carcere».
E sulla mozione di sfiducia presentata dal centrodestra per chiedere le dimissioni di Bonafede, Salvini ha detto: «Se un ministro non è in grado di fare quello per cui è pagato si deve dimettere».