Ripristino vitalizi, Richetti contro Di Maio, Salvini e Zingaretti: «La vergogna siete voi»

«C’era una legge equilibrata e di buon senso, a mia firma, approvata in un solo ramo del parlamento la scorsa legislatura. Proprio perché era equilibrata e trasparente, si è scelta la via fumosa della delibera degli uffici di presidenza. E il risultato è che il taglio dei vitalizi è stato cancellato. Salvini: ‘inaccettabile’; Zingaretti: ‘una vergogna’; Di Maio e Crimi: ‘uno schiaffo al Paese’. Devo allora essere stato io in un momento di distrazione, evidentemente. La vergogna siete voi, altro che vitalizi».
Così in una nota il Senatore di Azione Matteo Richetti, primo firmatario del ddl sull’abolizione dei vitalizi.
Vitalizi, M5S: «La politica si scandalizza ma si riacchiappa il malloppo!»
«Tornano i vitalizi. Anzi, per la precisione con una delibera fatta di notte si tengono i vitalizi. Un blitz notturno, fatto di nascosto e in silenzio al Senato mentre là fuori c’è un Paese che vive momenti difficili, dove tanti cittadini sono in ansia perché hanno perso il lavoro, cercano di far ripartire le loro attività, hanno un familiare ammalato».
È quanto si legge in un post sul Blog delle Stelle.
«Mentre i medici, gli infermieri gli operatori sanitari salvano vite e fanno turni di notte, mentre c’è chi deve alzarsi presto per portare avanti la propria famiglia loro, i sacerdoti della vecchia politica, cosa fanno? Difendono con le unghie il loro privilegio, dando uno schiaffone al Paese e al principio di equità. Perché loro sono cittadini di serie A… e solo dopo vengono tutti gli altri cittadini. E chi lo ha deciso che i vitalizi se li dovevano tenere? Un senatore di Forza Italia, due della Lega e due “tecnici”, quelli che chiamano esperti, nominati dalla presidenza del Senato. Che poi sarebbe la senatrice di Forza Italia Elisabetta Casellati. Il Movimento Cinque Stelle è da anni non solo la prima, ma anche l’unica forza politica che si sia battuta contro i vitalizi ai politici. Per questo nel 2018 abbiamo voluto la delibera che li trasformava in trattamento contributivo: per fare in modo che anche i parlamentari, come ogni cittadino, ricevessero tot se avevano versato tot. Perché questa è l’equità, la parità», scrivono i 5Stelle.