Recovery Fund, Conte: «Ci abbiamo creduto quando in pochi ci avrebbero scommesso»

«Ci abbiamo creduto quando in pochi ci avrebbero scommesso».
Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte intervistato da ‘La Stampa’ dopo l’annuncio di un piano europeo per la ripresa da 750 miliardi di euro, dei quali all’Italia ne andranno circa 170.
«In molti» – ha spiegato Conte – «anche sul piano interno, mi invitavano ad essere cauto e a non espormi dicendo che avrei sicuramente rimediato una cocente sconfitta politica. Ma sono stato sempre consapevole che una reazione europea forte e unitaria era assolutamente necessaria non solo per l’Italia ma anche per il futuro stesso dell’Europa».
«Con i leader europei più contrari o perplessi mi sono confrontato più volte, anche in modo molto franco, invitandoli a considerare che senza una risposta adeguata avremmo distrutto il mercato unico e compromesso irrimediabilmente tutte le catene di valore. Una risposta buona ma tardiva sarebbe stata inutile”. Il premier riconosce che “ora c’è ancora molto da lavorare. Ci aspetta un Consiglio europeo molto impegnativo e dobbiamo cercare di rendere tempestiva l’attivazione di questi nuovi strumenti», ha detto ancora Conte..
«Qualche volta ho rischiato anche la retorica» – ha riconosciuto il premier – «ma ho sempre voluto rimarcare che abbiamo la responsabilità di comprendere il momento che viviamo e agire anche con strumenti del tutto innovativi per fare quanto necessario a preservare le nostre economie fortemente integrate».
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha spiegato che lo sforzo complessivo dell’Ue per la ripresa sarà «da 2.400 miliari di euro». La proposta del Fondo da 750 miliardi si aggiunge ai 1.100 miliardi di bilancio pluriennale Ue, il Qfp, «riveduto a 1.100 miliardi per un totale di 1.850 miliardi».
«Ottimo segnale da Bruxelles, va proprio nella direzione indicata dall’Italia. Siamo stati descritti come visionari perché ci abbiamo creduto dall’inizio. Cinquecento miliardi a fondo perduto e 250 di prestiti sono una cifra adeguata. Ora acceleriamo sul negoziato e liberiamo presto le risorse», ha commentato Conte.