Open Arms, Salvini: «Spero che vengano giudicati gli atti e i fatti. Se si va a simpatie rischio l’ergastolo»

«Spero che vengano giudicati gli atti e i fatti. Se si va a simpatie rischio l’ergastolo».
Così Matteo Salvini, in un’intervista a ‘La Verità’, rispondendo a una domanda sulla richiesta del processo del tribunale dei ministri di Palermo, che vogliono giudicarlo per ‘sequestro aggravato’, sulla vicenda della Open Arms, la nave di una Ong spagnola, bloccata la scorsa estate in Sicilia, con a bordo 161 migranti.
Quanto alla copertura dei media sul caso delle intercettazioni al pm ed ex presidente dell’Anm Luca Palamara nell’ambito del procedimento a suo carico esploso dopo la pubblicazione delle sue conversazioni in chat, Salvini ha detto: « È il silenzio degli indecenti. Più delle frasi di Palamara mi ha impressionato il silenzio vergognoso e complice dei media italiani. Timidi trafiletti sui giornali, qualche secondo dei telegiornali».
In una di queste il procuratore capo di Viterbo Paolo Auriemma ha scritto: « Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando. Illegittimamente si cerca di entrare in Italia e il ministro dell’Interno interviene perché questo non avvenga».
Palamara ha risposto affermando che «ora» Salvini «va attaccato».
Proprio su quest’ultima frase, Salvini ha detto che «se le stesse parole fossero state indirizzate a un ministro del Pd o del M5s oggi ci sarebbero processi, indignazione, speciali dei tg, caschi blu. Trovo che sia una complicità silenziosa. È una vergogna, ma ci sono abituato».
Secondo il segretario del Carroccio, «il problema non è Salvini, ma il cittadino italiano. Che da oggi ha il diritto di pensare che non sarà giudicato in base alla legge ma in base alle simpatie e al colore politico. Ringrazio La Verità per lo scoop a nome dei 20.000 innocenti passati per il carcere, anche se quell’incapace del ministro Bonafede sostiene che in galera vanno solo i colpevoli. La giustizia va riformata e quando torniamo al governo ci concentriamo su questo».