Monti: «Il 15 gennaio chiamai Giorgia Meloni per dirle che per la prima volta mi trovavo d’accordo su una delle posizioni da lei espresse sull’Europa»

“Nel suo interessante e gustoso articolo sul Corriere della Sera di ieri (‘La sindrome dei centouno’) Francesco Verderami scrive che Giorgia Meloni avrebbe rivelato in una riunione di partito di avere ricevuto una mia telefonata di apprezzamento per alcune sue dichiarazioni. Confermo che il 15 gennaio la chiamai, per dirle che per la prima volta mi trovavo d’accordo su una delle posizioni da lei espresse sull’Europa”.
Lo scrive Mario Monti, senatore a vita, ex presidente del Consiglio ed ex commissario europeo alla Concorrenza, in una lettera al Corriere della Sera.
“Nell’intervista di due sere prima a Non l’arena, la presidente di Fratelli d’Italia aveva infatti sostenuto la necessità, anche nell’interesse dell’Italia, che in politica estera l’Unione europea sia messa in grado dagli Stati membri di esprimersi con una voce unica. Oltre a dirmi d’accordo con lei su quel punto, ricordai alla Meloni i due campi in cui già avviene quello che entrambi auspichiamo per la politica estera: la politica della concorrenza e la politica monetaria. In essi l’Europa già sovrana, anche di fronte alle più grandi potenze mondiali. Ogni Stato membro partecipa efficacemente all’esercizio di quella sovranità, mentre ciascuno Stato sarebbe inefficace se in quei campi tentasse di esercitare da una sovranità che non si concilia più con la dimensione nazionale. Al termine di quei cinque minuti al telefono, Giorgia Meloni e io osservammo che, quando si discute nel concreto, posizioni che sembrano lontane anni luce nei dibattiti di principio possono anche trovare spiragli di convergenza”.