Mario Monti: «Conte faccia il partito, se crede. Ma segua la sua coscienza e si liberi degli imbonitori»

“Lo fondi pure un suo partito, il premier, dice Mario Monti, uno che questa storia del leader tecnico che scende in campo la conosce bene, e sa quanto può finire male. Se crede, provi. Però faccia attenzione, «segua la coscienza», guardi lontano e, soprattutto, «sgomini il caravanserraglio di superficialità e di comunicazione imbonitrice senza precedenti di cui è alla guida»”.
Queste le parole del senatore a vita ed ex presidente del Consiglio, Mario Monti, in un’intervista a “La Stampa”.
Secondo Monti, Conte deve mettere però «in conto di non essere capito»
«Qualcosa» in comune tra lui e COnte «c’è» – ha concesso Monti: «Siamo entrambi professori, non appartenenti a partiti, abbiamo esordito nella politica direttamente come presidente del consiglio».
«A parte la differenza evidente di età, io non ero un oggetto misterioso. Avevo alle spalle dieci anni alla Commissione Ue, le mie posizioni su politica economica ed Europa erano ben note, e allo stesso modo il mio pensiero politico, visto che mi ero espresso a favore di una grande coalizione per evitare il default e per avviare riforme strutturali per la crescita, ripartendo i sacrifici tra elettorato di destra e di sinistra», ha aggiunto l’ex premier.
Napolitano e i partiti «potevano attendersi che facessi ciò per cui mi avevano dato la fiducia tutti, tranne la Lega: compiere le scelte che consideravano necessarie, ma delle quali non volevano intestarsi l’inevitabile impopolarità. Dopo averle votate per un anno, in effetti, ne hanno preso le distanze col voto del 2013. C’è stato un certo trasformismo postumo, nei partiti di quella coalizione», ha spiegato Monti.
Alla domanda se userebbe il termine “trasformista” per Conte, Monti ha risposto: «Tra il Conte 1 e il Conte 2 il trasformismo è stato evidente nello stesso premier, come nel M5s e, in qualche misura, nel Pd. Detto ciò, alla prova dei fatti Conte ha rivelato doti inattese, in particolare nella politica interna».