Lo sfogo dello zio di Silvia Romano: «Nessuno la fa tornare in Africa, penso. Il passaporto glielo brucio io, così vediamo se ci torna»

Silvia Romano «è stata inquadrata e addestrata, quelli sono esperti, le hanno fatto il lavaggio del cervello. Le avranno anche dato delle droghe. L’avranno anche drogata»
Lo ha detto il signor Alberto Fumagalli, zio della giovane cooperante rapita un anno e mezzo fa in Kenia e liberata sabato scorso, ai microfoni del programma tv La vita in diretta, su RaiUno.
Alla domanda se la conversione della nipote è stata “spontanea”, Fumagalli ha risposto senza dubitare: «No, assolutamente».
Fumagalli ha raccontato di aver sentito la nipote e di aver percepito che «non parla neanche nello stesso modo di prima».
«Non è lei che vuole farsi chiamare Aisha, e questo non l’ha mai detto. Di certo non tornerà più la Silvia che era», ha osservato.
«Nessuno la fa tornare in Africa, penso. Il passaporto glielo brucio io, così vediamo se torna in Africa», ha detto a proposito dell’ipotesi che Silvia possa fare ritorno nel continente dove è stata rapita.
Il signor Fumagalli ha poi assicurato che Silvia “non è incinta”.
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