Lezzi contro Saviano: «Usare un’intera categoria di professionisti sparando nel mucchio è il modo peggiore per combattere la mafia e denunciare l’usura»

«Qual è il modo peggiore per combattere la mafia e denunciare l’usura? È quello di usare un’intera categoria di professionisti sparando nel mucchio con sconcertante banalità».
Così su Facebook la senatrice del Movimento 5 Stelle ed ex ministra del Sud, Barbara Lezzi.
«Mi aspetto che Saviano presenti regolari denunce con nomi e cognomi dei commercialisti implicati in pratiche usurarie», ha aggiunto l’esponente pentastellata.
«Deve farlo anche al fine di tutelare la reputazione di migliaia di giovani, e meno giovani, commercialisti che lavorano tra mille difficoltà e una montagna di adempimenti» ha continuato Lezzi».
«Faccia una cosa saggia Roberto Saviano, lasci lo studio di Fazio e vada a farsi un giro in qualche studio di commercialista per capire di che sta parlando e di quanto lavoro è necessario per avere un reddito minimo. Sono certa che Saviano non sia un uomo omertoso, avremo quindi notizia circa le sue puntuali denunce», ha concluso.
I sindacati dei commercialisti annunciano querela contro Saviano
«Rabbia ed orgoglio dei dottori commercialisti verso le insinuazioni di Roberto Saviano. I sindacati dei dottori commercialisti e degli esperti contabili promuovono unitariamente una querela, verificatone i presupposti» nei confronti di Roberto Saviano, «per aver ignobilmente avvicinato la categoria dei commercialisti alla criminalità organizzata» nel corso della trasmissione ‘Che tempo che fa’.
Lo hanno annunciato i sindacati dei commercialisti Maria Pia Nucera, presidente Adc; Andrea Ferrari, presidente Aidc; Marco Cuchel, presidente Anc; Amelia Luca, presidente Andoc; Antonella La Porta, presidente Fiddoc; Stefano Sfrappa, presidente Sic; Giuseppe Diretto, presidente Unagraco; Matteo De Lise, presidente Ungdcec; Domenico Posca, presidente Unico.
«È il caso di ricordare che la categoria non solo costantemente collabora con la giustizia nelle attività di repressione del crimine organizzato, ma ci preme ricordare i colleghi che, privi delle tutele e del clamore mediatico riservato a Saviano, hanno pagato il loro contributo con la vita», hanno evidenziato i sindacalisti.
«Il gratuito attacco ci ferisce, ci umilia e ci colma di rabbia», hanno continuato i sindacati. «Siamo in questi giorni come mai vicini ai nostri clienti. Condividiamo con loro le difficoltà che la situazione sanitaria ha indotto nell’economia. Quotidianamente facciamo fronte a leggi ora annunciate, poi emanate, poi rettificate in un ginepraio di burocrazia infinita. Mai domi, Mai rassegnati. Cose che dalla cattedra da cui si sparano facili sentenze è difficile non solo capire, ma anche immaginare. Tanto non fa audience».