Legge di Bilancio, 24 milioni per Radio Radicale. Di Maio: «Diamoli ai terremotati». Esplode la polemica

Come di consueto la Manovra di Bilancio prevede 24 milioni di euro da destinare a Radio Radicale.
Ma Luigi Di Maio non ci sta e si chiede perché non si diano queste risorse ai terremotati.
Il ministro degli Esteri esprime le sue perplessità nel corso di un’intervista in Senato a margine delle comunicazioni in Aula.
Il leader dei 5 Stelle fa sapere che oggi è previsto l’ultimo vertice di maggioranza e tra le varie intese da sciogliere c’è quella di Radio Radicale.
Il pensiero di Di Maio è condiviso dal Movimento ed è espresso in modo ancora più diretto sul Blog delle Stelle. “Destinare questi soldi a una radio privata, per noi, non è un’opzione. È un’offesa per chi di questi soldi ha davvero bisogno! Una radio privata, che negli anni si è già presa 250 milioni di euro di soldi delle tasche dei cittadini”.
I pentastellati dicono di essere pronti a fare di tutto per “bloccare questa porcata” e a combattere fino in fondo. “Non abbiamo i numeri per bloccarla da soli? Bene, nella vita ci sono battaglie che dobbiamo essere orgogliosi di perdere”, si legge nel testo pubblicato sul blog.
Il Movimento lancia un sondaggio sul web: “Utilizzate l’hashtag #24milioniper per fare sapere come volete che vengano spesi i vostri soldi”.
Le reazioni – Le dichiarazioni di Di Maio hanno già mosso le prime reazioni, in particolare tra le file del Pd. “I fondi per Radio Radicale non si toccano. Lasciamo i terremotati fuori dalle polemiche politiche”, recita un tweet di Alessia Morani, sottosegretaria al Mise.
Insorge anche il deputato Filippo Sensi. “Si tratta di democrazia, di pluralismo e diritto all’informazione”, scrive sui social.
Fa eco Andrea Marcucci, presidente dei senatori: “Radio Radicale è viva. Il M5s, che voleva chiuderla, ha già perso. Il ministro Di Maio se ne faccia una ragione”.
Protesta altresì il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova. “È un attacco alla libertà d’informazione, soprattutto se informazione libera e senza censura come quella di un vero servizio pubblico come Radio Radicale”.
Radio Radicale – Radio Radicale trasmette quotidianamente le sedute parlamentari e i principali enti di attualità politica e istituzionale. È stata lanciata nel 1976 ed è un’impresa privata che appartiene all’Associazione Politica Lista Marco Pannella. È legata al partito Radicale ed è finanziata dal governo grazie a una convenzione con lo Stato aggiudicata nel 1994.
A muovere le prime polemiche sul finanziamento destinato a Radio Radicale era stato, nell’aprile scorso, Vito Crimi, ex presidente del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle al Senato: “L’emittente ha svolto il suo servizio per 25 anni senza alcun tipo di valutazione, come l’affidamento con una gara”, ha detto.