Di Pietro: «A questo personaggio che tira fuori questa registrazione adesso, a babbo morto, soltanto per annacquare le acque, io non credo»

«Da cittadino e ancor più da ex magistrato, mi sento offeso dal comportamento sia di Berlusconi che di quel giudice che è andato a sfogarsi con lui, se è vero che lo abbia fatto; ma partendo dal presupposto che davvero sia accaduto, è vergognoso che un giudice prima fa una sentenza e poi va dalla persona che ha condannato per dirgli che non lo voleva condannare. Un atto del genere mi offende come cittadino e come magistrato».
Lo ha detto all’AdnKronos è l’ex pm di Milano Antonio Di Pietro.
«E mi offende anche chi ha tenuto nascosta una registrazione del genere fino a che quel giudice non è morto, così da poterla utilizzare senza che il protagonista abbia la possibilità di spiegare perché ha fatto quel gesto», ha aggiunto Di Pietro.
Per Di Pietro, «resta il fatto oggettivo che quella sentenza, e tutte quelle che l’hanno preceduta relative a quella vicenda, hanno accertato fatti veri e quella condanna resta una pietra tombale sul comportamento illecito e criminale di Berlusconi».
«L’unica cosa che non mi meraviglia è questo ennesimo tentativo di inquinare le acque da parte di quel gruppo di persone facenti capo a Berlusconi, i giannizzeri berlusconiani, consistito in blandizie da una parte e delegittimazione e dossieraggi dall’altra, come ho vissuto sulla mia pelle; tentativi messi in atto per spostare l’attenzione dai fatti commessi da Berlusconi. A me, infatti, è capitato che negli anni di Mani Pulite, prima mi voleva fare ministro e poi ha scatenato i suoi per costruire dossier nei miei confronti portandomi a dovermi giustificare di fronte a magistrati e in sede disciplinare, e poi ci sono voluti anni per far condannare per calunnia e diffamazione i responsabili», ha detto ancora Di Pietro.
Io «ho vissuto sulla mia pelle questo sporco gioco, posto in essere dalle persone messe a guardia della indisponibilità a sottoporsi alla giustizia da parte di Berlusconi, dunque a questo personaggio che tira fuori questa registrazione adesso, a babbo morto, soltanto per annacquare le acque, non solo io non credo, e comunque sia è riprovevole il comportamento del magistrato che prima firma una sentenza e poi va a “leccare” il condannato, ma mi fa anche schifo il comportamento di chi tiene un’arma del genere nascosta fino a quando quel giudice non c’è più per potersi giustificare», ha ribadito Di Pietro all’Adnkronos.