Crisi coronavirus, Rai nel 2020 avrà mancati introiti pubblicitari e da canone per circa 160 milioni di euro

«Preoccupante perdita prevista per il prossimo anno».
Questo l’allarme lanciato dall’ad della Rai, Fabrizio Salini, durante l’audizione di mercoledì sera in commissione di Vigilanza.
«La crisi economica generata dalla pandemia, ha fatto sì che Rai nel 2020 avrà mancati introiti pubblicitari e da canone (in buona parte canoni speciali di sospesi per esercizi commerciali chiusi per il Covid) per circa 160 milioni di euro. Questo, però, tenuto conto anche del mancato acquisto dei diritti per le Olimpiadi e per gli Europei di calcio e di alcuni altri fattori, ci consentirà di confermare per l’anno in corso gli obiettivi di bilancio previsti dal piano industriale», ha spiegato in Rai.
«Ad oggi abbiamo individuato un primo percorso finalizzato al contenimento della preoccupante perdita prevista per il prossimo anno, buona parte derivante dagli impegni economici per gli eventi sportivi e dalle difficoltà del mercato pubblicitario. Per questo credo sia necessario un ragionamento complessivo che consenta a Rai di recuperare quelle quote di canone che oggi non arrivano all’azienda e mi riferisco al cosiddetto extragettito, circa 105 milioni l’anno, e al prelievo del 5%, circa altri 85 milioni l’anno. Solo così potremo avere una Rai che sia in grado di centrare tutti gli obiettivi contenuti nel contratto di servizio», ha affermato l’ad Rai.
Secondo quanto riportato dall’Adnkronos “durante l’audizione Salini ha parlato anche della policy sul conflitto d’interesse (spiegando che le deroghe saranno prese in considerazione solo in casi eccezionali e sottolineando che, come noto. dovranno essere approvate con una maggioranza qualificata dei due terzi del Cda), delle nuove regole sull’uso dei social network da parte dei dipendenti Rai inserite nel codice etico ed improntate alla responsabilizzazione (annunciando che verranno fatti corsi di formazione in e-learning prima ai giornalisti poi a tutti i dipendenti su questo tema), del rafforzamento della programmazione di supporto alla formazione scolastica (che si farà sempre più cospicua e articolata anche nella diffusione multicanale e multimediale) e dell’aumento degli approfondimenti informativi nei nuovi palinsesti autunnali”.