Coronavirus, M5S: «Anche all’estero ci danno ragione: seconda ondata evitata in Italia anche grazie all’uso delle mascherine»

«Secondo il “Times”, nonostante l’Italia sia stato il primo paese in Europa ad essere colpito gravemente dal coronavirus, abbiamo evitato una seconda ondata del virus perché i cittadini italiani hanno preso sul serio l’utilizzo delle mascherine protettive».
È quanto si legge in un post sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle.
«Secondo il quotidiano britannico, inoltre, le differenze tra Inghilterra ed Italia in materia di mascherine sono evidenti, e “sottolineano una presa di coscienza maggiore per quanto riguarda la sanità, la medicina e l’igiene”», sottolineano i 5Stelle.
«Avevamo poca esperienza dalla quale imparare e il governo ha dovuto prendersi enormi responsabilità, ma gli italiani hanno compreso il pericolo e siamo soddisfatti dei risultati raggiunti fino ad ora», conclude il post.
Premio Nobel Krugman sul NYT: «Non possiamo fare altro che guardare con invidia al successo dell’Italia nel contenimento del coronavirus»
«Perché gli Stati Uniti di Donald Trump non possono essere come l’Italia nella gestione della pandemia di coronavirus?».
Se lo è chiesto l’editorialista del New York Times e premio Nobel per l’economia, Paul Krugman, secondo il quale il confronto con il modello italiano «fa vergognare» gli Stati Uniti
«Gli ospedali erano sovraffollati; il conto iniziale delle vittime era terribile. Tuttavia, la curva ha raggiunto un picco dopo poche settimane e ha poi iniziato un ripido declino. La Casa Bianca sembrava ritenere che gli Stati Uniti avrebbero seguito un simile percorso».
«A questo punto, non possiamo fare altro che guardare con invidia al successo dell’Italia nel contenimento del coronavirus: i ristoranti e i bar sono aperti, anche se con delle restrizioni; la vita è tornata in buona parte alla normalità e il tasso di mortalità dell’Italia è attualmente meno di un decimo di quello degli Stati Uniti. In media, in base ai dati recenti, per Covid-19 muoiono oltre 800 statunitensi e circa una decina di italiani ogni giorno».
«Sebbene Donald Trump continui a vantarsi del fatto che la nostra risposta al coronavirus è stata la migliore del mondo, e sebbene alcuni sostenitori ci credano anche, io credo che molta gente sia perfettamente consapevole che la nostra gestione della pandemia è stata tragicamente più scarsa di quella, per esempio, della Germania. Non dovrebbe sorprendere che la disciplina e la competenza dei tedeschi abbia dato i suoi frutti (anche se una volta ci ritenevamo meglio preparati di chiunque altro per affrontare una pandemia). Ma com’è possibile che gli Stati Uniti abbiano fatto a tal punto peggio dell’Italia? Non ho intenzione di propagare facili stereotipi. Con tutti i suoi problemi, l’Italia è un Paese serio ed evoluto, non un teatrino di commedianti. Tuttavia, l’Italia è entrata nel periodo della pandemia con svantaggi enormi rispetto agli Stati Uniti. La burocrazia italiana non è nota per la sua efficienza, né i cittadini sono famosi per la loro attitudine a seguire le regole. Il governo è pesantemente indebitato, e questo debito conta perché l’Italia non ha una propria valuta; questo significa che non può fare quello che facciamo noi e stampare molta moneta in tempo di crisi».