Bonafede: «Ora basta con il correntismo. Un muro tra giudici e partiti»

«Stiamo intervenendo in modo radicale sulle degenerazioni malate del correntismo. Ma i cittadini devono continuare a fidarsi del sistema».
Lo ha assicurato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in un’intervista a “La Stampa”.
«Il presidente Mattarella ha ragione. Mi sto muovendo per combattere le degenerazioni del correntismo da un lato, ma anche per alzare un muro tra politica e magistratura dall’altro. In maggioranza c’è sintonia», ha fatto sapere Bonafede.
«La norma simbolo della riforma prevede che i magistrati che entrano in politica non possano tornare indietro una volta fatta la scelta. Stiamo pensando a delle limitazioni anche per chi si candida senza essere eletto. Il magistrato non deve solo essere terzo. Deve anche apparire tale», ha spiegato il guardasigilli.
Quanto ci vorrà per avere la riforma? «Tra una cosa e l’altra circa un anno, ma le regole sull’elezione saranno subito in vigore. C’è l’accordo nella maggioranza. Non si tornerà più indietro», ha detto il ministro.
«Tra le degenerazioni del correntismo c’è anche il carrierismo. Voglio dire all’Anm che questa riforma non è contro la magistratura. Ma che, al contrario, la facciamo per tutelare i magistrati», ha affermato ancora Bonafede, che ha sottolineato: «Il confronto con» i magistrati «è importante. E io mi aspetto collaborazione. Bisogna che trovino una sintesi al loro interno. Il fatto che il presidente dell’Anm sia cambiato ogni anno è il segnale di una logica spartitoria piuttosto che della ricerca di una sintesi».
Come sarà il nuovo Csm? «Blinderemo la meritocrazia, cambieremo il sistema elettorale e le persone che faranno parte della sezione disciplinare saranno diverse da quelle della commissione nomine», ha spiegato Bonafede.
Inoltre «i procuratori capo saranno liberi di stabilire i criteri con i propri progetti organizzativi. Il Csm controllerà che seguano l’ordine impostato da loro stessi»