Metalli pesanti negli alimenti l’OMS lancia l’allarme: questi i cibi da evitare

L’OMS ha diffuso la lista degli alimenti in cui sono presenti metalli pesanti, potenzialmente nocivi per l’organismo. Ecco dove si trovano.

Ci sono alcuni alimenti che si mangiano spesso e che, inconsapevolmente, possono creare gravi danni all’organismo. Questo perché contengono al loro interno sostanze tossiche, metalli pesanti per la precisione.

Metalli pesanti: perché fanno male
Perché i metalli pesanti presenti in moltissimi cibi di consumo quotidiano possono essere dannosi – notiziapolitica.it

Si tratta di elementi chimici e metalloidi presenti in natura in piccole tracce, ad esempio nel terreno, nell’acqua, nell’atmosfera. Da qui possono contaminare l’ambiente e i cibi che vengono ingeriti dall’uomo. Il loro accumulo può provocare effetti dannosi nel corpo umano perché interferiscono con il normale metabolismo cellulare arrivando ad ostacolare il corretto svolgimento delle funzioni vitali. Ecco in quali cibi si accumulano maggiormente.

I cibi che contengono più metalli pesanti

Con riferimento ai metalli pesanti negli alimenti, lo Studio di Dieta Totale Nazionale (TDS) condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha recentemente valutato l’esposizione alimentare per la popolazione italiana e indicato il rischio associato.  

Metalli pesanti: in quali cibi si trovano
In quali ci si trovano maggiormente i metalli pesanti – notiziapolitica.it

I metalli pesanti nocivi per la salute umana che possiamo trovare comunemente nel cibo sono cadmio, piombo, mercurio, arsenico e nichel. I fumatori sono coloro che, aspirando il tabacco, entrano normalmente più in contatto con tali elementi. Gli altri soggetti, invece, ne sono esposti fondamentalmente a causa dell’alimentazione che conducono. Ad esempio, il cadmio è un metallo che deriva dalla combustione di combustibili fossili, dall’incenerimento dei rifiuti e dall’uso in agricoltura di concimi fosfatici e di fanghi di depurazione.

Per questo è comune trovarlo in molti alimenti. La pericolosità di questo metallo è legata al fatto che l’organismo difficilmente riesce ad eliminarlo, facendolo depositare quindi prettamente in intestino, fegato e rene. Per eliminarne solo il 50% ci vogliono tra i 10 e i 30 anni. Un altro metallo pesante molto presente negli alimenti consumati di frequente è il piombo. Anche questo è generato da molte attività dell’uomo come l’estrazione mineraria, la lavorazione di metalli, la produzione delle batterie.

Lo Studio Dieta Totale (TDS) ha rilevato che per la popolazione la fonte principale di esposizione al piombo è rappresentata dalla dieta: gli alimenti in cui si trova maggiormente sono le bevande, come tè e caffè, i cereali e prodotti derivati, le verdure e gli ortaggi. Tra gli alimenti di origine animale in cui si trovano tracce più abbondanti di questo metallo ci sono i crostacei e i molluschi. La popolazione italiana fortunatamente ne è poco esposta.

Poi c’è il mercurio, presente soprattutto in acqua di mare e acqua dolce, e quindi rinvenibile soprattutto nei pesci di grandi dimensioni o che vivono a lungo (tonno, pesce spada, luccio, squallidi (come il palombo). Dovrebbero limitare il consumo di questi pesci le donne in gravidanza perché il mercurio in essi contenuti può provocare danni al feto. Infatti, questo metallo è molto tossico per il sistema nervoso. Infine, c’è il nichel, a cui sono allergiche tantissime persone (l’allergia al nichel ha una frequenza del 15%).

Si trova in molti oggetti (pc, gioielli, utensili) e può provocare dermatite da contatto. Altre persone possono sviluppare i sintomi di una sindrome da allergia sistemica al nichel, un’allergia che non è limitata nel punto di contatto ma si estende in varie altre parti del corpo, causando disturbi di natura gastrointestinale. Chi soffre di allergia al nichel dovrebbe allora limitare il consumo di alimenti di origine vegetale come cacao, cioccolato, legumi, frutta secca, crostacei e molluschi.

Da evitare anche l’acqua di rubinetto che abbia avuto una lunga permanenza nelle tubazioni perché, in alcune circostanze, può raggiungere concentrazioni di nichel particolarmente elevate. Per evitare danni potenziali da metalli pesanti, è bene dunque limitare tutti questi cibi in cui potrebbero essere presenti in grandi concentrazioni.

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