2 giugno, Taverna: «In piazza, uno appiccicato all’altro: la mia è un’incazzatura da cittadina romana»

«Ora… voglio dire, metto da parte la critica politica per l’irresponsabilità dimostrata oggi dal centrodestra, protagonista di comportamenti sanzionabili e di sproloqui incomprensibili, a maggior ragione dopo il richiamo da parte del Presidente della Repubblica a quell’unità nazionale che prevederebbe almeno un barlume di coscienza nei destinatari dell’appello, ma che – a quanto pare – ha sollevato solo delle accuse nei confronti del Capo dello Stato su cui stendiamo un velo pietoso. Oggi (ieri, ndr) la mia è un’incazzatura da cittadina romana».
Così la senatrice del M5S e vicepresidente del Senato, Paola Taverna, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
«Roma ha risposto in maniera esemplare alla pandemia. Le immagini della Capitale deserta hanno fatto il giro del mondo e saranno l’emblema della gravissima emergenza ancora neppure superata», ha ricordato Taverna, che ha attaccato i partecipanti alla manifestaizone: «E questi qui, sì… dico di proposito solo “questi” perché ogni aggettivo che mi viene in mente per descriverli mi costerebbe una querela, questi vanno in piazza, uno appiccicato all’altro, fanno cortei».
«Nessuno di loro domani si riterrà responsabile di eventuali contagi, di possibili focolai e si sentirà invece in diritto di girare indisturbato per il Paese», ha scritto ancora Taverna.
«In questa dura lotta contro il virus c’è chi ha combattuto, e combatte ancora, per sconfiggerlo e chi non ha trovato niente di meglio da fare che continuare a dar sfogo alla sua congenita mediocrità. Almeno il rispetto per tutti gli operatori sanitari che hanno dato la loro vita, quello almeno era dovuto», ha concluso.